“La libertà basta volerla” (Marguerite Yourcenar)
di Alfonso Fiumarella
Penso che ognuno è libero di fare le sue scelte, magari nel modo più coerente possibile, ma le molte volte che penso a questa banale frase mi soffermo sul tema libertà. Chi è il vero libero? Anzi chi è il non libero? Forse il non libero è chi ha chiesto favori, colui che non prende decisioni perché c’é chi le prende per lui, forse il non libero è chi prende tanti voti e si sente soffocare dalle esigenze dei propri elettori, il non libero è colui che fa parte di una corrente politica e non può obiettare,il non libero é colui che deve candidarsi e riempire una lista, forse il non libero è colui che è schiavo di un’ ideologia superata.
Effettivamente posso dire che in più di due anni che scrivo nel mio blog ne ho viste di tutti i colori e ne ho sentite tante ma soprattutto ho conosciuto tante persone. Questo mi ha permesso di comprendere l’esistenza di quella spessa linea che divide i liberi e i non liberi. Un gioco che passa tra i tanti articoli scritti e i tanti articoli chiesti a favor di un evento o di un fatto. Ogni articolo una storia, ogni storia una persona, ogni persona il suo grado di libertà. Di certo non mi permetto di additare nessuno, non è nel mio stile, ma penso che dovremmo riflettere tutti proprio su questo sport dell’ additare.
Ogni novità in questo contesto menfitano comporta una serie di dita puntate, ognuno che è fautore della novità del momento viene additato sempre comunque e dovunque. Ed il bello che chi punta il dito e spesso colui che è trincerato nella sua lobby di non libertà. Questa mia riflessione la faccio pubblica perché anche io ogni volta che ho tentato un nuovo passaggio ho avuto un dito puntato da coloro che si sentono detentori delle verità e delle ragioni altrui.
Con informamenfis ho avuto puntate le dita di coloro che si infastidivano del fatto che scrivevo in piena libertà e mi cercavano di tirare le orecchie; con la scelta della mia candidatura alle amministrative 2013 nella lista civica del PD ho avuto puntate le dita di coloro che(opportunisti politici da 20anni) mi disegnavano come opportunista politico o blogger politico opportunista; con la nascita del Big Bang Menfi altre dita puntate anche all’ interno del PD, come se il giovane nuovo non possa esser libero o libero di non scegliere le linee prestabilite.
Credo dì essere libero di non dar peso alle dita puntate soprattutto perché so da quali mani provengono, credo di esser libero di scrivere, pensare e parlare, credo di esser libero di scegliere di aderire ad un partito anche se nel mezzo di una lotta intestina (a livello nazionale e locale), credo di essere libero di far parte , anzi di esser il referente, di un’ associazione come il Big Bang Menfi e di non dover scocciarmi a rispondere a chi mi chiede se sono del Pd, se sono di un altro partito, se sono un rottamatore, se sono un antiamericano perché dico NO MUOS, se sono un renziano, se sono uno di centro sinistra, se ho un prezzo.
Siate liberi, per una volta, di chiedere, ma prima guardatevi il dito che state puntando e poi guardatevi in faccia. Questa mia riflessione personale non è vera verità, ma un punto di vista da cui iniziare a riflettere, soprattutto per chi in questo periodo sta decidendo dove stare. Io a 31 anni mi reputo libero di scrivere, pensare, dire no alle lobby, far parte di un partito, essere critico verso il mio stesso partito, aderire ad un’ associazione e tentare di fare qualcosa per la comunità.
E voi? Da quale parte della spessa linea state? Se dovete scegliere, decidete di poter scegliere liberamente. La vostra libertà non ha prezzo.
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