SI PARLA SEMPRE DI LIBERTA’. MA POI SCOPRIAMO CHE A TRIONFARE E’ QUASI SEMPRE IL CONFORMISMO
Il ‘caso’ Dieudonné, in Francia, evidenzia i limiti e l’ipocrisia delle democrazie. Ufficialmente, sono basate sulla libertà di pensiero. In pratica, non sopportano chi si discosta dal conformismo, dai tabù, come nelle società tribali, dall’intoccabilità di certi santuari del potere lobbista, che sia culturale o economico, religioso, razziale o di genere, come nei regimi confessionali dell’estremismo islamico.
Non entro nel merito dei deliri di questo tizio, Dieudonné, che non conosco e non voglio conoscere. Il razzismo, sotto tutte le sue forme, non fa parte del mio piccolo bagaglio culturale.
Però, il diritto alla libertà di espressione deve essere garantito a tutti, anche a chi critica, irride o fa della satira. O gli alfieri delle libertà (delle licenze, direi io) sono nuovi intoccabili?
Puoi dire di tutti, ma non toccare gli omosessuali o incorri nel reato di omofobia; puoi prendere in giro la croce, il Papa e Gesù Cristo, i preti e il Vaticano, ma se scherzi sugli ebrei, la colpa dell’Olocausto ricadrà su te e le tue future generazioni.
Mah, in queste democrazie c’è qualcosa che non mi quadra.
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