Avrebbe partecipato all’aggressione mortale ai danni di Giuseppe Scarso, l’80enne siracusano dato alle fiamme l’1 ottobre all’interno della propria abitazione, in via dei Servi di Maria, e morto a metà dicembre, all’ospedale Cannizzaro di Catania, dopo due mesi di agonia. Questa l’accusa rivolta dalla Procura di Siracusa a Marco Gennaro, 19enne fermato nelle scorse ore dalla polizia all’aeroporto di Fiumicino.
Il giovane era ricercato da settimane, dopo il fermo di Andrea Tranchina, 18enne arrestato pochi giorni dopo il decesso dell’anziano. Gennaro, così come sospettato dagli inquirenti, aveva lasciato l’Italia trovando rifugio negli Stati Uniti, a casa di alcuni parenti a Phoenix. In America il giovane sarebbe arrivato insieme alla madre. Il ritorno in Italia è coinciso con la scadenza del visto turistico. Il provvedimento di fermo è stato disposto dalla giudice per le indagini preliminari Carmen Scapellato. Il giovane è stato trasferito nel carcere di Civitavecchia, a disposizione dei magistrati.
La vicenda dell’aggressione a Scarso, che già nei giorni precedenti aveva subito altri attacchi, a cui avrebbe partecipato anche un terzo giovane assente nell’ultima occasione, ha fatto molto discutere. Soprattutto per l’apparente gratuità della violenza: i giovani, infatti, avrebbero preso di mira l’80enne senza alcun motivo, una sorta di gioco perverso che sarebbe sfociato.
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