La procura di Agrigento ha individuato gli autori del danneggiamento alla Scala dei Turchi. La scogliera di marna bianca che, sabato scorso, è apparsa imbrattata con ossido di ferro in polvere di colore rosso sangue. «Un colpo al cuore», come l’hanno definita sia la sindaca Sabrina Lattuca che i giovani volontari che si sono impegnati per ripulire, che è stato sanato nel giro di 24 ore. La procura aveva subito aperto un’inchiesta a carico di ignoti per danneggiamento di bene avente valore paesaggistico.
I carabinieri della compagnia di Agrigento hanno acquisito le immagini le immagini delle telecamere già attive sul posto per il progetto Bess dell’università di Messina – che le usa come strumenti per studiare parametri metereologici e visivi delle spiagge – e hanno acquisito informazioni sulla vendita del prodotto usato per l’imbrattamento facendo perquisizioni e verifiche fra Agrigento, Realmonte, Favara e Porto Empedocle. Così sono arrivati a individuare due responsabili che sono due uomini di mezza età di Favara.
I filmati hanno permesso di accertare che un furgone, un Ford Transit, è arrivato di sera alla Scala dei Turchi. Da quel mezzo sono scese due persone trascinando dei sacchi con dentro la polvere di ossido di ferro. Dall’analisi delle immagini, i carabinieri sono riusciti ad acquisire il numero di targa del furgone. I sospetti si sono subito concentrati su un uomo di Favara, già noto per danneggiamenti simili. Il furgone è stato rintracciato a Favara e durante l’ispezione sono state trovate tracce di polvere di ossido di ferro. Dalle perquisizioni di alcuni magazzini sono stati rinvenuti guanti sporchi della stessa polvere e ulteriori prove inequivocabili.
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