Scala dei Turchi, dall’ecomostro al belvedere «Demolire per restituire la bellezza ai luoghi»

Dall’ecomostro alla terrazza sul mare. È questa la trasformazione che subirà un belvedere che, fino a un anno fa, era occupato da una casa abusiva che incombeva su una delle zona più suggestive del litorale agrigentino, ovvero la Scala dei Turchi. La struttura, grazie all’interessamento del Fai e del Comune di Realmonte, lo scorso novembre venne rasa al suolo in una demolizione che divenne simbolo di ripristino della legalità. A dare il primo colpo di martello, fu infatti il prefetto di Agrigento Nicola Diomede. A finanziare le operazioni con 20mila euro, furono il Fondo per l’ambiente italiano e la fondazione Banca Intesa. Le risorse, in realtà, originariamente sarebbero dovute servire per abbattere un altro abuso, ben più visibile, eliminato poi in modo autonomo dai privati, su intimazione di Procura e Municipio nel 2013.

In tal senso i soldi, che erano stati destinati a Realmonte poiché la Scala dei Turchi è tra i beni inseriti nella classifica del Fai Luoghi del cuore, sono stati stornati su un altro immobile. Con lo stesso obiettivo: ripristinare l’integrità dei luoghi. Denaro che, adesso, sta avendo una terza vita: i quattromila euro non spesi, in quanto frutto del ribasso sulle opere di demolizione, sono stati messi a disposizione del Comune per il recupero della zona. Nei giorni scorsi, quindi, la giunta del sindaco Calogero Zicari ha deliberato l’avvio di un progetto dal costo totale di di 8.500 euro che consentiranno di realizzare un belvedere.

«Questa vicenda – spiega il capodelegazione Fai di Agrigento, l’avvocato Giuseppe Taibi – ci consegna due messaggi. Il primo riguarda la trasformazione di un’area, sottratta per anni alla fruizione pubblica in qualcosa che sia di tutti e valorizzi la bellezza di quella zona. E questo vale ancora di più specialmente in questo momento in cui di demolizioni degli immobili abusivi si parla molto. Il secondo è quello dell’efficienza di un sistema che veda la collaborazione tra enti pubblici, che hanno le competenze tecniche e amministrative e i soggetti privati, che hanno a disposizione un capitale da investire». I lavori sulla terrazza sono già partiti e si completeranno entro fine maggio.

Gioacchino Schicchi

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