Sannino non si abbatte e rilancia «Catania, io sono l’esempio per vincere»

Cacciato fuori dal campo al 75′. Troppa animosità. Uscito tra gli applausi. Dopo lo zero a zero di Catania-Modena, Giuseppe Sannino si presenta in sala stampa come il condottiero che, sotto la giacca, nasconde il sudore di una gara giocata insieme ai suoi uomini, non tutti ancora guerrieri: «Siamo ancora troppo bambini in certi momenti, in certe situazioni». Riuscire a vincere, al suo esordio, sarebbe stato importante. La vittoria non è arrivata anzi, benché il Catania lamenti due rigori negati, a negare una larga vittoria al Modena, nel secondo tempo, è stata la traversa. Bisogna essere ottimisti, così vuole Sannino: «Questo risultato è una pietra importante per la nostra crescita. Non è ancora il Catania che gioca come voglio io, come vogliono i tifosi, ma tre giorni son davvero troppo pochi per cambiare tutto».

Qualcosa è già cambiato: «Nessun gol subito, abbiamo fermato un’emorragia. Siamo in cerca di certezze che possono arrivare solo attraverso la continuità di prestazioni e di risultati». Cosa deve ancora cambiare: «Vorrei una squadra che vede in me la sua guida, l’esempio da seguire per verve e voglia di vincere, riemergere». In alcuni giocatori si è vista: «In Capuano, che si è sacrificato in ruolo non suo per dar una mano ai compagni che sarebbero potuti andare in difficoltà». In altri meno: «È vero, ma questi sono i giocatori che abbiamo a disposizione, questi quelli con cui dobbiamo lavorare, questi quelli da cui passa il destino del Catania. Quindi vanno aiutati, lo chiedo ai tifosi ed a tutti voi».

Leto ad esempio, è parso ancora uno dei più fumosi in un contesto che richiedeva concretezza: «Mi son dispiaciuti i fischi, è uscito per crampi, evidentemente ha dato tutto». Il pubblico, alla fine della gara si è spazientito, ha invocato una sua presa di posizione ed ha visto anche come, senza di lei, la tensione in campo è venuta meno: «Io vorrei che questi ragazzi vedessero in me la guida, come un papà che vuole il loro bene, che li vuol aiutare ad uscire da questa situazione. Ma ripeto, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Solo tutti insieme risaliremo in serie A». Però le giornate passano, e la classifica non cambia, il Catania è penultimo con due punti: «Il campionato di B va a due velocità, una al girone d’andata ed un’altra in quello di ritorno, che spesso decide i destini dell’intera stagione».

Pensiamo a Crotone, prossimo impegno, già martedì: «Prendiamo quel che di buono e meno buono ci ha consegnato questa partita, da domani penseremo alla prossima sfida». Mancavano tanti interpreti a centrocampo, come Calello, Almiron, Rinaudo, recupereranno in tempo: «Vedo nei loro occhi la volontà di aiutare i loro compagni ma bisogna valutare le loro condizioni ed i rischi che ai quali potrebbero esporsi scendendo in campo». Parole d’ordine? «Ordine e mentalità».

Marco Di Mauro

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