Comincia con la sanità, ovvero nel più classico dei modi, la campana elettorale per le elezioni politiche. E comincia con il cambio ai vertici d alcune delle Aziende sanitarie e ospedaliere dellIsola. Lennesima dimostrazione dello strettissimo nesso che, nella nostra regione, lega la sanità pubblica alla politica (e, soprattutto, al voto).
Ieri sera il Governo regionale presieduto da Rosario Crocetta ha mandato a casa tutti i manager, o presunti tali, bocciati qualche tempo fa dall’Agenas, lAgenzia chiamata a valutare le prestazioni dei vertici della sanità.
E noto che il contratto dei direttori generali delle Aziende Sanitarie e ospedaliere della Sicilia è scaduto lo scorso agosto. Il Governo Lombardo, allora ormai dimissionario, ha trasformato tutti i direttori generali in commissari straordinari.
Ieri sera il Governo della Regione è intervenuto non nominando i nuovi direttori generali (ovviamente, è ancora troppo presto per le forze politiche che comandano oggi in Sicilia per avviare la spartizione integrale delle poltrone della sanità pubblica), ma per sostituire alcuni commissari straordinari.
Le sostituzioni dei commissari straordinari non hanno nulla a che vedere con il buon funzionamento della sanità pubblica siciliana, che rimane un delirio di clientele. Il cambio dei cavalli, come già accennato, si è reso necessario in vista delle imminenti elezioni politiche nazionali. Lennesina dimostrazione che, in Sicilia, la sanità pubblica, prima che ai malati, serve ai Partiti. Ma andiamo ai nomi.
A Palermo si salva uno dei peggiori: Salvatore Cirignotta, che rimane al vertice dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp). Spodestato, invece, il commissario straordinario dellAzienda ospedaliera “Cannizzaro di Catania, Francesco Poli, vera e propria eminenza grigia della sanità pubblica dellIsola, sempre in auge nella lunga e tormentata stagione di Governo di Raffaele Lombardo. A Poli, questa volta, per restare in sella, non è bastata la buona valutazione dellAgenas.
Novità a Caltanissetta, dove arriva Vittorio Virgilio. AllAsp di Enna va Giacomo Samperi. Si cambia anche allAzienda ospedaliera Villa Sofia-Vincenzo Cervello di Palermo, dove va via Salvatore De Rosa e arriva Giuseppe Termine. AllAzienda ospedaliera Policlinico di Palermo spunta Renato Li Donni. AllAsp di Siracusa sbuca Vittorio Di Geronimo. AllAzienda ospedaliera Cannizzaro di Catania arriva Paolo Cantaro. Al Policlinico di Catania Ignazio Tozzo.
Tutti gli altri restano al proprio posto. Adesso si attende che la politica siciliana – supponiamo dopo le elezioni politiche – facendo finta di privilegiare le professionalità, nomini i propri sodali, cioè i nuovi direttori generali. Per continuare a centellinare cure sempre più scadenti ai malati e per consentire alla stessa politica di continuare a drenare risorse pubbliche per fini che nulla hanno a che vedere con la sanità pubblica, come denuncia ogni anno la Corte dei Conti nel silenzio generale.
Vanno a casa Salvatore Di Rosa, ormai ex Commissario dell’Azienda “Villa Sofia-Cervello”, Mario La Rocca (Policlinico di Palermo), Mario Zappia (Asp di Siracusa), Nicola Baldari (Asp di Enna), Armando Giacalone (Policlinico di Catania). Resta al suo posto – cosa semplicemente incredibile! – il manager commissario straordinario dellAzienda ospedaliera Civico di Palermo. Un personaggio noto per labilità con la quale riesce a bandire i concorsi pubblici (o quasi ).
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