Con il Piano di ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle località disagiate, il Governo di Rosario Crocetta dimostra con i fatti, perché, nonostante le insistenze di una parte del Pd, l’ex assessore regionale alla salute, Massimo Russo, non avrebbe mai potuto far parte dell’odierna amministrazione regionale.
Il Piano presentato oggi in Giunta dall’assessore alla salute, Lucia Borsellino, prevede la salvaguardia di alcuni punti nascita nelle aree della Sicilia cosiddette disagiate. Per queste zone, il passato Governo regionale di Raffaele Lombardo, aveva previsto la soppressione, in accordo prima con il Governo Berlusconi 2008-2011 e poi in accordo con il Governo Monti. Queste scelte politiche dissennate sono state cancellate. (a sinistra, foto tratta da sanitaincifre.it)
Vengono tutelati i punti nascita di Lipari, Pantelleria, Mistretta, Bronte, Nicosia, Mussomeli e della casa di cura Attardi di Santo Stefano di Quisquina. Sono punti nascita che, in alcuni casi, presentano un numero di parti annui inferiore a 500. Strutture sanitarie che vanno mantenute perché la sanità pubblica non s gestisce con la logica del tanto al chilo.
Il Governo regionale si è impegnato a richiedere al al Ministero della Salute risorse finanziarie per migliorare i servizi di sanità pubblica nelle aree disagiate con riferimento alla telemedicina per la rete dell’infarto e il teleconsulto neurochirugico.
Insomma, con il Governo Crocetta, in materia di sanità pubblica nelle aree disagiate si chiude un capitolo nefasto e si torna a guardare alla possibilità di migliorare e non di aggravare la qualità della vita a chi vice in questi luoghi già difficili.
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