Sanità: le nomine dei manager in prima Commissione dell’Ars e i dubbi di legittimità

STAMATTINA LE ‘CARTE’ SONO FINALMENTE ARRIVATE. IN ALCUNI CASI CI SONO ERRORI E, FORSE, ALTRO ANCORA… IL PARERE ARRIVERA’ DOPO LE ELEZIONI EUROPEE

Sono finalmente arrivati, presso la prima Commissione legislativa dell’Ars, tutti i documenti relativi ai direttori generali delle Aziende sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere della Sicilia. La stessa Commissione, che si è riunita oggi, ha iniziato a esaminarle.

Ricordiamo che il parere sulle nomine della prima Commissione è obbligatoria, ma non vincolante per il Governo. Anche se, di solito, non è mai accaduto che un Governo regionale renda esecutive nomine (soprattutto nella sanità pubblica) ‘bocciate’ dalla Commissione Affari istituzionali.

In questo caso, però, il problema non è il parere della Commissione, ma i problemi, anche di ordine penale, che potrebbero insorgere. Vediamo il perché.

Cominciamo col dire che la nomina del manager dell’Asp di Catania, Mario Zappia, è stata già revocata. E potrebbero approssimarsi altre cinque revoche perché possibilmente illegittime.

E’ noto che i candidati a ricoprire questo ruolo dovono essere in possesso di qualifica dirigenziale con relativa esperienza almeno quinquennale nel campo delle strutture sanitarie. O esperienza settennale negli altri settori, maturata nei dieci anni precedenti la data di pubblicazione dell’avviso (12/12/2012 ). Per esperienza dirigenziale si intende esclusivamente l’effettiva attività di direzione con autonomia gestionale e diretta responsabilità delle risorse. Con esclusione di incarichi di direzione di strutture semplici e delle funzioni di studio, consulenza, ricerca, ispezione, controllo e via continuando.

Com’è noto, è stata una commissione nominata dall’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, a operare la distinzione tra i candidati in possesso del requisito di adeguatezza e dei candidati individuati sulla base dell’analisi dei curricula.

Per la cronaca, i candidati in possesso del requisito di adeguatezza sono quelli con cinque o sette anni di dirigenza apicale, secondo le strutture di provenienza. Tali candidati, per potere essere inclusi nella rosa dei ‘nominandi’, per decisione della Commissione, sono stati sottoposti, nell’agosto dello scorso anno, a un vero e proprio esame per quiz a risposta multipla. Esame che è andato in scena presso la sede del Cefpas di Caltanissetta.

Solo coloro i quali hanno superato tale esame avrebbero potuto essere nominati dal Presidente della Regione, su proposta dell’assessore della Salute. Usiamo il condizionale perché poi, com’è noto, sono sorti inghippi alla siciliana.

Va da sé che i nominati debbono possedere i requisiti minimi previsti. Insomma, chi ha superato l’esame e non ha i requisiti non può ricoprire la carica di manager della sanità pubblica.

Sono tutti i regola, i nominati? A quanto pare, no. E, infatti, in Commissione Affari istituzionali, già da domani, dovrebbe scoppiare un ‘mezzo bordello’. Calogero Muscarnera, per esempio, nominato direttore generale dell’Asp di Enna, potrebbe contare su un periodo di servizio quale dirigente di struttura complessa (sempre per quanto è dato leggere dal curriculum presentato e pubblicato) inferiore ai 5 anni previsti quale requisito essenziale per la nomina.

Ma l’interessato precisa che non è così: “Forse Le puo’ essere utile che le precisi che dal 2001 al 2011 (vedi CV) il sottoscritto e’ stato responsabile di progetti di servizio civile che hanno impegnato giovani volontari in 41 ospedali della regione . Ovvero il secondo requisito previsto per l’ammissione: sette anni di esperienze gestionali in altri settori maturati negli ultimi dieci anni” scrive Muscarnera a LinkSicilia.

Se ne contano altri tre in dubbio, se non illegittimi. Se ne parla nell’interrogazione parlamentare presentata nelle scorse settimane dal gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars.

Si tratta di Antonino CandelaFabrizio De NicolaSalvatore Lucio Ficarra. Nessuno dei tre raggiunge la soglia minima dei 24 punti previsti dalla Commissione nominata dall’assessore Lucia Borsellino.

Solo che l’assessore Borsellino, insieme con il presidente Crocetta, ha nominato Candela, De Nicola e Ficarra, ignorando l’operato della commissione che pure è stata voluta e nominata dallo stesso Governo regionale!

La Commissione Affari istituzionali dell’Ars dovrà accertare se sono stati commessi ‘errori’ o se ci sono dei falsi. Non è da escludere che la vicenda possa prendere una brutta piega.

Insomma, ce n’è di carne al fuoco!

Ah, dimenticavamo: visto che di mezzo ci sono le elezioni europee, la Commissione Affari istituzionali si pronuncerà dopo il voto.

 

 

 

Redazione

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