Il concerto di stasera lo ha voluto dedicare a Yusupha Susso, il ragazzo gambiano raggiunto alla testa da un colpo di pistola sabato scorso per le strade di Palermo. Così ha voluto invitare la comunità africana che sarà sua ospite. Sandro Joyeux, classe 1978 è parigino di nascita e giramondo per vocazione, la sua musica rappresenta un ponte tra l’Africa e l’Europa, stasera si esibirà ai Candelai dove presenterà il suo nuovo disco Migrant. «Credo che il problema dell’umanità sia l’ignoranza – dice il cantante – la poca comprensione del mondo. Ad esempio noi veniamo tutti dall’Africa, chiudere le porte agli africani è come sputare sul proprio nonno. Yusupha è un ragazzo che ha tanta voglia di imparare e di rendersi utile, fa musica, parla diverse lingue, fa male sentire di queste storie».
Il progetto Migrant ruota intorno al tema della migrazione e vede la partecipazione di artisti come Eugenio Bennato e Dean Bowman, coinvolgendo musicisti provenienti dal Mali, Marocco, Italia, Francia, Stati Uniti. Canta in francese, inglese, italiano, arabo, e in svariati dialetti come il Bambarà, il Wolof, il Dioulà. Migrant nasce come conseguenza naturale della forte esperienza maturata dall’artista con il suo Antischiavitour, un tour di concerti che ha portato Sandro all’interno dei centri di accoglienza e degli insediamenti abbandonati dei migranti nelle campagne in Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Piemonte.
In occasione del concerto ai Candelai, l’artista sarà accompagnato da Francesco del Prete alla batteria, Emanuele Brignola al basso, Antonio Ragosta alla chitarra e Inoussa Dembelè alle percussioni. «Da sempre ho fatto musica per chi non ha accesso alla musica – spiega Joyeux – Ho dato lezioni ai barboni di Parigi, ho suonato negli ospedali psichiatrici, per i centri che accolgono mamme in difficoltà. Penso che questo sia lo scopo più importante della musica, arrivare a chi non ha gli strumenti per conoscerla». Nel 2012 è uscito il suo primo disco. Nel 2013 il videoclip del singolo Kingston sui bambini che vivono in condizioni di disagio nel mondo che ha visto la collaborazione di Save The Children e di 25 bambini di tutte le etnie della Scuola Elementare Pisacane di Roma.
Il video del suo singolo Elmando uscito nel Maggio 2015 gode del patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). La sua ispirazione fortemente votata al racconto di un mondo che migra e si trasforma, ne rende il messaggio quanto mai importante ed attuale. «Il mio quartier generale a Palermo è Moltivolti a Ballarò – conclude – mi piace molto il quartiere, crocevia di culture diverse e ben integrate. Palermo è una città che accoglie, una città di mare abituata a vedere gente arrivare da lontano, Ballarò mi ricorda Dakar, mi ricorda l’Africa».
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