San Valentino era… San Valentino è…

Ci siamo: il giorno atteso con gioia dagli innamorati di tutto il mondo, con indifferenza o con un po’ di tristezza dagli altri, è arrivato puntualmente come ogni anno da ormai più di 15 secoli.

Oggi è San Valentino, la Festa degli Innamorati! E allora via libera ai regali più romantici, a quelli più originali, alle  dolci parole d’amore, ai fiori  e  ai  cioccolatini  e – per le più fortunate –  ai brillanti. Perché questa è oggi la Festa dell’Amore: una festa commerciale in cui conta più l’apparenza dell’essenza, in cui è più importante colpire  gli occhi che il cuore. Viene sempre più a mancare il vero senso di una festa che spesso non è più la Festa dei sentimenti ma la “festa” dei commercianti, dei fiorai, dei ristoratori, degli albergatori, che in questi giorni raddoppiano ingiustificatamente i prezzi dei loro prodotti.

Ma originariamente non era questo lo spirito della Festa di San Valentino che, come la maggior parte delle feste italiane, ha origini cristiane.

 

San Valentino, patrono di Terni e protettore degli innamorati perché fu il primo religioso a celebrare l’unione tra una giovane cristiana ed un legionario pagano, nacque nel 175 d.C. e dedicò tutta la sua vita alla predicazione del Vangelo e alla conversione dei pagani. Nel 197 d.C. Papa Feliciano lo consacrò primo Vescovo della città. Ma nell’Impero continuavano le cruente persecuzioni dei Cristiani.

Nel 270 il vescovo fu arrestato per ordine dell’Imperatore Claudio, che, invano, cercò di convincerlo ad abiurare la fede cristiana per adorare gli dei pagani. L’Imperatore ebbe pietà del Santo e lo affidò ad un nobile romano, la cui figlia, grazie ad uno dei miracoli del vescovo, riacquistò la vista.

Tre anni dopo fu nuovamente arrestato durante le persecuzioni dell’imperatore Aureliano e martirizzato il 14 febbraio. Le sue spoglie, recuperate da tre suoi discepoli, furono portate nella città di Terni ed ora riposano nella Basilica, dove migliaia di coppie si recano ogni anno in questo giorno per chiedere la sua benedizione.

 

Cosa rimane oggi dei puri sentimenti del vescovo di Terni? Troppo presi dai futili pensieri che ci affliggono in questi giorni – cosa gli regalo? Come colpirlo/a? Dove andiamo stasera? – ci dimentichiamo purtroppo il vero senso di questa festa in cui dovrebbe contare non ciò che si ha nel portafoglio ma dentro il cuore.

Chiara Nicotra

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