Si avvicina l’approvazione del bando di affidamento per la gestione del campo San Teodoro. Dovrebbe essere lunedì il giorno fissato per la riunione dell’ultima giunta guidata dal sindaco Raffaele Stancanelli, che dovrebbe dare il via libera a un documento che a Librino si aspetta con ansia da molto tempo. Quella struttura abbandonata e occupata il 25 aprile del 2012 dal comitato San Teodoro potrebbe essere ufficialmente affidata in gestione proprio ai protagonisti della sua rinascita: la squadra di rugby I Birganti e le altre realtà che si sono impegnate nel progetto, a cominciare dal centro Iqbal Masih. «Nei mesi scorsi si è aperto un dialogo con l’assessore Pennisi – spiega il sindaco – e ora porteremo il bando di affidamento in giunta. Serve dare una valenza sociale a quel posto, non ci interessa chi sarà a vincere».
Chi potrebbe partecipare al bando? In passato si era parlato di un interesse dei Salesiani, ma – precisa Stancanelli – «riguardava l’intera struttura e comunque è un discorso che non è stato coltivato». Resterebbero i Briganti, che accolgono con soddisfazione la notizia, ma preferiscono aspettare prima di dare un giudizio definitivo, temendo l’ennesima promessa da campagna elettorale. «E’ quello che chiediamo sin dall’inizio, ma vogliamo vedere veramente questo bando, perché se n’era già parlato in passato senza arrivare ad una conclusione positiva», spiega Piero Mancuso, tra i fondatori della squadra di rugby. Nelle ultime settimane c’erano stati segnali di un possibile sblocco della vicenda. «Ci ha contattato l’assessore allo Sport, Sergio Parisi, per comunicarci che l’ufficio al territorio si stava impegnando per trovare una soluzione», racconta Stefano Curcuruto, presidente dei Briganti.
Sarebbe importante per i rugbisti regolarizzare la loro posizione. «Potremmo trasformare questo posto in un vero campo sportivo e chiedere fondi per ulteriori interventi di ristrutturazione», sottolinea Mancuso che apre ad una eventuale collaborazione con altre associazioni, sulla base di alcuni principi irrinunciabili. «Il San Teodoro – precisa – deve rimanere un posto dove si fa sport popolare, l’impianto deve essere fruito in maniera piena e soprattutto gratuita. Diciamo no a corsi a pagamento o rette di iscrizione, ci piacerebbe che si ripartisse da quanto fatto in questi mesi».
Secondo il sindaco la realizzazione del nuovo stadio del Catania calcio, che dovrebbe sorgere proprio sulla collina alle spalle del campo San Teodoro, «non interferirebbe con le attività esistenti». «I tecnici che se ne sono occupati – conclude Stancanelli – mi hanno assicurato che le due realtà potrebbero convivere senza problemi».
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