San Nullo, sit-in contro la nuova antenna «Siamo un quartiere, non un megaripetitore»

San Nullo-Trappeto è il quartiere di Catania con più ripetitori per la telefonia mobile, ben 28. Anzi, 29, perché in via San Nullo, di fronte al civico 59, si sta per costruirne uno nuovo. «Il luogo scelto per questa nuova antenna, a poche decine di metri dalle abitazioni, farebbe atterrire anche lo scienziato più fervente e convinto sulle teorie della non diretta nocività delle onde elettromagnetiche», protestano i consiglieri della sesta municipalità in una nota a firma del presidente Sebastiano Anastasi. Nei mesi scorsi gruppi di cittadini hanno avviato una raccolta firme per dire «no» al proliferare di ripetitori. E oggi, dopo l’ennesima installazione, i consiglieri invitano i residenti a riunirsi, domani alle 10.30, per un sit-in di protesta. Perché «non vogliamo che il nostro diventi un quartiere megaripetitore», recita il comunicato. Con rischi anche per la salute, ripetono da mesi i cittadini, come testimoniato da una video-inchiesta di CTzen, pubblicata a luglio, a firma di Luisa Santangelo.

Posto su una collina confinante con lo storico quartiere di Cibali, San Nullo-Trappeto è un quartiere di nuova urbanizzazione, con 13 mila abitanti. Da qui si domina l’intera città di Catania, tanto da essere stato eletto, da anni, come luogo ideale per i ripetitori di telefonia mobile, poste nella maggioranza dei casi in cima ad edifici privati. Ma la protesta è esplosa a maggio di quest’anno, quando un’antenna è stata piazzata proprio al centro della rotatoria di viale Adriatico, alle spalle del PalaGalermo, su terreno comunale. «Il quartiere è carente di ogni servizio, e sta subendo uno scempio molto più devastante di quello edilizio, visto che di salute pubblica trattasi» continua la nota.

Eppure, secondo Achille Parisi, fisico che lavora per la direzione Ambiente del Comune di Catania, «non è vero che più antenne significano più inquinamento». Sui rischi per la salute degli abitanti di Trappeto-San Nullo mancherebbero infatti «dati scientifici e rilievi», spiega Giovanni Tringali, patologo che ha fondato l’Istituto di ricerca medica e ambientale di Acireale. Rilievi che però dovrebbero essere effettuati dagli stessi gestori dei servizi di telefonia.

[Foto di critic-1]

Leandro Perrotta

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