È attiva la rete wifi a San Giovanni Li Cuti. Liniziativa del vice capogruppo del Pdl al consiglio comunale di Catania, Manlio Messina, e di Giovane Italia, lorganizzazione giovanile del partito nella città etnea, che prevede la connessione libera in sei zone della città, ha iniziato a prendere forma. A pochi giorni dallinaugurazione, però, si notano dei limiti.
La connessione funziona, è testato. La prassi per accedere alla rete, poi, è semplice. Seppure un po diversa da quella indicata dal consigliere comunale e segnalata da pochi cartelli sul luogo con le indicazioni da seguire. Tuttavia è sufficiente configurare la scheda wireless del proprio apparecchio elettronico e connettersi alla rete Free Luna. Accedendo al proprio browser, si aprirà la pagina per la registrazione. E’ lo stesso Manlio Messina, tramite foto, a dare il benvenuto al servizio. Dopo aver inserito i dati, il sistema invia un messaggio con una password. A questo punto si devono soltanto inserire gli ultimi dati richiesti, la password inviata e la connessione ad Internet sarà attiva. Non è necessario, come spiegato in un primo momento dal consigliere, avviare una chiamata ad un numero di rete fissa perché il numero sia intercettato e analizzata la corrispondenza con quello fornito. Ma come ammette lo stesso Messina: «Mi sono limitato a copiare le direttive di Free Luna».
La rete ha però dei limiti. Oltre a quello temporale già annunciato dai promotori delliniziativa ci si può collegare massimo per tre ore al giorno -, da considerare è anche la potenza del segnale: scarsa. Le antenne wifi si trovano nei locali del ristorante Pititto ed è lì che prende la rete, tra i tavoli del ristorante oppure sugli scogli o il piazzale davanti. Basta spostarsi un po’ per perdere la connessione. Eppure gli annunci per la presentazione del servizio erano diversi: «La wi fi free zone di San Giovanni Li Cuti permetterà la navigazione internet gratuita a cittadini e turisti che visiteranno lo splendido borgo marinaro di Catania e la sua spiaggia tra le più rinomate della città».
«Mi pare davvero strano, dovrebbe arrivare fino a trecento metri dal lato dell’ingresso del ristorante. L’ho testato personalmente ma ricontrollerò, perché ci tengo molto che tutto funzioni» afferma Messina. Qualche limite nel segnale, comunque, lo ammette, ma promette anche che sarà presto risolto. «Purtroppo i palazzi fanno sì che il segnale non arrivi proprio dappertutto, nella piazzetta ad esempio non prende, ma stiamo provvedendo a far montare un ripetitore».
Non è la prima volta che la società Free Luna opera a Catania con i suoi canali di connessione. Ad Acicastello, ad esempio, lavora da circa in un anno. Lì però non ci sono problemi di segnale. La piazza centrale del Comune, grande duemila metri quadri, è infatti totalmente coperta.
Ad ogni modo la rete è stata attivata e per un anno sarà possibile collegarsi ad Internet in modo gratuito. Le spese di gestione, infatti, sono a carico dei promotori. Messina ha per questo devoluto la metà del suo compenso da amministratore comunale. «Siamo pienamente consapevoli di come Catania soffra di problemi ben più gravi, ma il nostro è solo un piccolo segnale che vogliamo inviare agli altri amministratori degli Enti locali affinché impegnino anch’essi una parte delle loro indennità di carica per finanziare servizi per la città e i cittadini – conclude il vice capogruppo Pdl al consiglio comunale – Nel periodo di forte crisi che stiamo vivendo è ora che anche la politica faccia sacrifici e tiri la cinghia come purtroppo fanno molti cittadini».
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