San Berillo, crolla edificio dell’800 in via Pistone «Gli assessori vogliono chiudere tutto il quartiere»

Un altro crollo a San Berillo. Stavolta a venire giù, intorno alle cinque del mattino sono stati il tetto e il retro di una palazzina ottocentesca in via Pistone, al civico 62, poco dopo l’incrocio con via Ventimiglia. Il cedimento sarebbe partito dal tetto e le macerie dell’edificio – alto due piani – sono arrivate fino al pian terreno. Il primo piano era abitato da un uomo che, nella notte, sentendo i rumori provenienti dal piano superiore, ha avuto paura ed è uscito. Mettendosi in salvo dalla caduta del soffitto dell’appartamento in cui viveva, che non ha retto al peso delle macerie. «Mi è crollato il tetto sulla testa – racconta – sono uscito di casa completamente ricoperto di polvere. I vestiti me li hanno prestati i vicini».

Questa mattina sono già stati sul posto l’assessore all’Urbanistica Salvo di Salvo e quello ai Lavori pubblici Luigi Bosco. In questo momento entrambi sono impegnati in una riunione operativa a Palazzo degli elefanti per «stabilire quali azioni intraprendere», fanno sapere. «Sono arrivato cinque minuti dopo il crollo e ho visto le macerie dentro al palazzo», dice l’uomo che lavora al pianterreno. Nel frattempo ai commercianti della zona sarebbe stato chiesto in via informale di abbassare le saracinesche e andare via. «Vogliono sgomberare anche i palazzi vicini», spiega Andrea D’Urso, del comitato Cittadini attivi San Berillo. «Stamattina è stato individuato un perimetro di strade che potrebbero essere chiuse: una parte di via Pistone, una parte di via Reggio e una parte di via Delle finanze», precisa Roberto Ferlito, del comitato. «Tre persone rimarranno senza casa, una decina di ragazze rimarranno senza posto in cui lavorare – prosegue – Adesso c’è la protezione civile, forse sarà vietato l’accesso a tutta quest’area». E annuncia la richiesta dell’apertura di un tavolo tecnico in prefettura

«Io abito qui da 40 anni – interviene un residente di San Berillo – non è mai stata fatta manutenzione. E le piogge hanno contribuito a indebolire la struttura». Si tratta del secondo muro che cede in dieci giorni. Il primo era stato quello di un edificio del Settecento in via Carramba, che non aveva resistito al nubifragio che si era abbattuto sul capoluogo etneo in quei giorni. «Questo è il frutto della politica dell’abbandono – continua D’Urso Hanno aspettato che il quartiere crollasse su se stesso, cercando una buona scusa per chiudere e sbarrare senza nessun progetto». Il Comune, cioè, avrebbe dovuto «mettere in sicurezza e consolidare. Si sarebbero dovuti chiamare i proprietari, invece si è lasciato che questo quartiere storico venisse abbandonato all’incuria». 

Il risultato è che adesso «chi vive e lavora qua è stato invitato ad andarsene e i nostri assessori vogliono chiudere quasi tutto il quartiere». Del resto, la chiusura di ampi tratti non sarebbe una novità per San Berillo. Poche settimane fa un’ordinanza sindacale aveva interdetto al passaggio via Carramba – in cui poi è crollato il muro perimetrale di uno stabile -, e via Carmelo De Pasquale. Di quest’ultima strada si era parlato pochi giorni dopo. Quando il video girato da una residente aveva ripreso un dipendente Oikos che, invece di portare via la spazzatura, la nascondeva dietro a un muretto di contenimento, finito a recintare invece che un’abitazione una discarica abusiva. 

Luisa Santangelo

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