«Attendere qualche ora in più ci ha permesso di riflettere a fondo sui fatti che hanno travolto e stravolto la figura della nostra professoressa Rosa Maria Dell’Aria. Il provvedimento che è stato emesso da parte del ufficio scolastico provinciale ha scaturito sconcerto all’interno di tutta la comunità studentesca, del corpo docente e di tutta la società civile». Ci hanno messo qualche giorno in più per mobilitarsi, ma alla fine anche gli studenti dell’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III hanno scelto di schierarsi dalla parte della loro docente di Italiano, sospesa fino al 27 maggio per non aver impedito un accostamento tra il vicepremier Matteo Salvini e il dittatore fascista Benito Mussolini. E hanno convocato un’assemblea pubblica a scuola per il 21 maggio, alle ore 17, in via Duca della Verdura.
Marco Militello, che fa parte del movimento studentesco dei picciotti, racconta il percorso di preparazione all’incontro di domani. «Abbiamo svolto in questi giorni varie iniziative – dice -. L’assemblea di domani è stata convocata proprio dai rappresentanti degli studenti del Vittorio Emanuele III e noi li abbiamo supportati. Per dare il via a questa campagna oggi abbiamo appeso diversi striscioni in varie scuole, con l’hashtag #Salvinitoglianchequesto. Ma anche noi, come già avvenuto in tante parti d’Italia, abbiamo avuto problemi con la digos e gli striscioni sono stati rimossi. Al Cannizzaro abbiamo anche improvvisato un sit-in. Da tutte le parti d’Italia sono comunque arrivati segnali di solidarietà».
E insieme agli studenti si mobilitano anche intere scuole. È il caso del CPIA Palermo 1 Nelson Mandela, il centro provinciale per l’istruzione degli adulti che si occupa soprattutto di istruire e formare i minori non accompagnati e più in generale gli stranieri residenti in città. «Questa comunità scolastica – si legge in una nota – condanna la censura, chiede a gran voce il rispetto dei principi e delle norme costituzionali che sanciscono la libertà di pensiero e di insegnamento e crede che la collega abbia unicamente educato i propri discenti allo sviluppo del pensiero critico, senza perdere di vista la centralità dell’uomo, i cui diritti restano imprescindibili, qualunque sia il colore della pelle, la provenienza geografica o il credo. Crea sincera preoccupazione, al contrario, il clima d’odio che, in maniera del tutto irresponsabile e ingiustificata, si continua a instillare nelle coscienze, vanificando il lavoro di integrazione che, da più parti, in questi anni è stato fatto. I docenti hanno il compito di educare cittadini consapevoli, donne e uomini liberi che non accettano nessuna affermazione senza interrogarsi sulla sua validità e non cedono alla paura. Questo è stato fatto nelle classi dell’istituto Vittorio Emanuele III, questo ogni giorno si fa al CPIA Palermo 1 e in tutte le scuole del nostro Paese. Tutti i docenti e il personale scolastico devono operare insieme con determinazione in difesa della missione educativa a cui la scuola è chiamata».
Applausi poi per la professoressa Rosa Maria Dell’Aria anche all’università di Palermo, da parte dei tanti studenti che stanno partecipando al convegno Migrare. Gli applausi sono partiti quando i relatori hanno parlato di rispetto per la libertà di pensiero invitando la platea a solidarizzare con l’insegnante, sospesa per non avere vigilato su un elaborato di un gruppo di alunni, che ha paragonato le leggi razziali fasciste contro gli ebrei al decreto sicurezza. Intanto giovedì 23 maggio il ministro dell’istruzione Marco Bussetti ha confermato che sarà in città e che «spera di incontrare la docente Rosa Maria Dell’Aria». A chi gli ha chiesto se nelle scuole italiane ci sia un problema di censura e di libertà di espressione, il ministro ha risposto che «non è questo il punto: prima di parlare e di interessarsi di certe questioni bisogna capire come stanno le cose – ha spiegato Bussetti -. Incontrerò la professoressa e ne parleremo. Ora è inutile sollevare altre polemiche». Va nella stessa direzione anche lo stesso Salvini. «Viva gli striscioni fuori dai balconi, ho detto a questori e prefetti lasciateli lì, ovviamente frasi come sparate a Salvini non sono critica politica». Il ministro degli Interni aveva già annunciato negli scorsi giorni la volontà di incontrare la docente del Vittorio Emanuele III. E lo farà insieme ai ragazzi «perché se qualcuno pensa che Salvini sia come Hitler o Mussolini magari la conoscenza diretta porta a un giudizio diverso». Nel merito della vicenda, ha infine aggiunto: «L’ho scoperta due giorni dopo. Ma la professoressa non doveva andarci di mezzo».
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