«Sono qui per sostenere un ragazzo coraggioso in mezzo alle cariatidi, ed è l’unica possibilità di cambiamento per Palermo. Mancano 16 giorni alle elezioni e vi chiedo un miracolo: non vi do percentuali, ma mi considero già un vincitore perché c’è una comunità che fino a qualche tempo fa sarebbe stata impensabile». È stato accolto da un lungo applauso il leader della Lega Matteo Salvini al suo ingresso nella sala al San Paolo Palace hotel, a Palermo, in un incontro per sostenere il candidato sindaco Ismaele La Vardera. Una giornata, quella di oggi, all’insegna degli abbracci e dei selfie per il numero uno del Carroccio impegnato in diverse tappe tra la periferia e il cuore della città.
A partire dallo Zen dove Salvini ha fatto sosta al bar Chéri: dopo un caffé e l’ormai immancabile cannolo, Salvini ha dato vita a uno sei suoi soliti show in compagnia di La Vardera con il quale ha visitato il quartiere a bordo della sua moto ape, la stessa utilizzata per girare i quartieri di Palermo durante la sua campagna elettorale in queste settimane. «È già un risultato esserci – ha detto Salvini che per pranzo ha scelto di fermarsi alla focacceria di Nino U’ Ballerino gustando un panino con la milza e uno con le panelle – gli altri hanno una marea di soldi, di appalti, di gente che esce e che entra dalla galera. Noi siamo fuori stabilmente a piede libero, e quindi offriamo ai palermitani un’alternativa. Ripeto: la Sicilia non è sola Crocetta, Alfano, Cuffaro e quella gente lì».
Salvini ne ha per tutti, e non trascura di attaccare il candidato di Forza Italia, appoggiato anche da Cuffaro, il leader dei coraggiosi Fabrizio Ferrandelli: «Essere sostenuto da Cuffaro comporta coraggio e faccia tosta – ha proseguito -, ma non è esattamente il cambiamento che abbiamo in testa. Noi, invece, vogliamo proporre ai palermitani un’alternativa». Insomma, per il leader della Lega gli altri «sono tutti la stessa roba, Crocetta e Orlando, Cuffaro e Ferrandelli, anche il M5s con le firme false». Il leader della Lega, ad ogni modo, non è un illuso, sa che la sfida di Palermo «è difficilissima», ma l’importante «è esserci» tra tanti candidati che si assomigliano tutti: «Anche l’opposizione dei 5stelle tra polemiche e firme false e associazioni… lasciamo perdere. Siamo l’unica possibilità di cambiamento per Palermo – ha ripetuto – Orlando si sa chi è e chi lo sostiene, Ferrandelli, Cuffaro e Micciché sappiamo cosa rappresentano».
E ancora i pentastellati «ne hanno combinate di ogni. Avremmo potuto fregarcene, invece dedico questo venerdì alle periferie di Palermo. So che Mattarella è alla Regione, che Gentiloni è con la Merkel a Taormina e noi, invece, veniamo allo Zen. Modi diversi di concepire la politica» ha sottolineato. Infine, prima di andar via per l’ultima tappa della giornata dedicata all’Albero Falcone, un appello: «Mancano 16 giorni alle elezioni e vi chiedo di fare un miracolo. So che è difficile, e non dovete guardare i sondaggi anche se per noi sono buoni. Da oggi fino all’11 giugno vince chi riuscirà a svegliare quel cinquanta per cento dei palermitani che non votano. Mi riempirebbe il cuore da segretario un bel risultato da Palermo perché vorrebbe dire che l’Italia è unita nel nome del cambiamento, dell’onestà e nella pulizia».
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