Salvi, esterno rosanero con il fiuto del gol «Voglio la A, Palermo un’occasione d’oro»

La freccia di destra presenta delle anomalie? Problema risolto. In attesa del rientro a pieno regime di Rispoli, giocatore che attualmente è ai box per infortunio e che sarà chiamato a risintonizzarsi sulle frequenze di Palermo dopo le distrazioni estive di mercato, il conducente dell’auto (Tedino) ha notato fin dalle prime battute della nuova stagione che a destra funziona bene anche la freccia sostitutiva. Il collaudo è stato effettuato: Alessandro Salvi ha avuto un impatto molto positivo con la realtà rosanero e il gol del momentaneo 1-1 realizzato domenica sera a Foggia conferma che l’inserimento dell’esterno classe 1988 arrivato a luglio dal Cittadella procede senza intoppi: «Feeling con il gol? Giocando a cinque ho più spinta e meno compiti difensivi rispetto ad una difesa a quattro. Arrivo prima e meglio nei pressi della porta avversaria – ha sottolineato il numero 14 rosanero nel corso della conferenza stampa odierna al Tenente Onorato – nasco esterno alto e preferisco propormi in fase offensiva piuttosto che difendere. Cerco di fare gol o di farlo fare ai compagni».

Il gol – nella passata stagione ne ha realizzati cinque – fa parte del suo dna: «Non voglio sbilanciarmi in termini numerici ma il mio obiettivo, da questo punto di vista, è fare meglio dell’anno scorso. Voglio lasciare il segno confezionando anche parecchi assist. L’importante, in ogni caso, è che vinca il Palermo». Missione portata a termine due giorni fa allo Zaccheria anche in virtù di una sua marcatura: «Sulla punizione di Trajkovski ho toccato prima io il pallone nonostante la deviazione di Camporese e quindi il gol è mio. Anche l’anno scorso al Cittadella segnavano tanti giocatori in organico a prescindere dagli attaccanti. È stato un punto di forza della squadra. Se Puscas, Nestorovski e le altre punte segnano venti gol tanto meglio ma in fase realizzativa è importante anche il contributo che possono dare difensori e centrocampisti. E se serve anche Brignoli…». Che a Foggia ha blindato il risultato con un ottimo intervento su Deli cancellando del tutto la macchia del primo tempo in occasione del momentaneo vantaggio dei rossoneri firmato Kragl: «La traiettoria di quella punizione della distanza è stata davvero strana. Nulla da dire a Brignoli. Il ragazzo, al di là di tutto, deve stare sereno perché gode della fiducia della società e della squadra». Di una squadra tornata in campo dopo l’intervallo con un piglio diverso rispetto ai primi 45 minuti di gioco: «Siamo stati bravi a ribaltare una partita non facile – ha ammesso Salvi – nel primo tempo sembravamo impauriti, nella ripresa invece abbiamo giocato con più convinzione e abbiamo ribaltato il risultato. Tra il primo e il secondo tempo il mister non ci ha detto nulla di particolare – ha aggiunto – ci ha detto solo di giocare come sapevamo e soprattutto di avere pazienza perché il gol prima o poi sarebbe arrivato. L’abbraccio a Tedino dopo la rete di Trajkovski? È stato un segnale di unione di un gruppo che crede in quello che sta facendo».

E che vuole dare continuità al percorso per legittimare le proprie ambizioni: «Da avversario, l’anno scorso, ho affrontato il Palermo sapendo che era la squadra da battere e il Cittadella è stato bravo a ottenere quattro punti tra andata (i veneti hanno vinto 3-0 al Barbera e Salvi mise il sigillo con un gran gol di destro all’incrocio dei pali, ndr) e ritorno. Credo che il Palermo quest’anno sia ancora più forte perché ha tenuto quei giocatori che erano dati per partenti e ne ha acquistati altri. Non è facile trovare subito i meccanismi giusti e non è semplice esprimere immediatamente un grande calcio ma abbiamo i mezzi per fare bene e toglierci delle soddisfazioni». La varietà di soluzioni a disposizione di Tedino alimenta la fiducia del laterale bergamasco: «Sono contento che sia rimasto Rispoli. Io non sono uno che soffre il confronto con altri giocatori. È un bene che l’ossatura della squadra sia forte perché tutti insieme dobbiamo raggiungere un obiettivo». Che coincide con la sua ambizione personale: «Non ho mai giocato in A finora e se non è successo significa che non sono stato abbastanza bravo – e adesso voglio provarci. Palermo rappresenta per me un’occasione d’oro anche per l’età che ho. A trent’anni non è facile ricevere chiamate di questo tipo. Io l’ho avuta e sono molto felice. Palermo, club che negli ultimi anni ha militato quasi sempre nella massima serie, è una grande vetrina. Rispetto a Cittadella ci sono più pressioni, anche mediatiche, ma è normale che sia così perché diversi sono gli obiettivi».

La squadra, intanto, questo pomeriggio ha iniziato la preparazione in vista della gara interna con il Perugia. Il difensore Struna, costretto a dare forfait poco prima della trasferta di Foggia a causa del riacutizzarsi di un fastidio al polpaccio sinistro, si è sottoposto ieri ad esami strumentali che hanno escluso lesioni strutturali evidenziando una sofferenza di natura post-traumatica in prossimità della giunzione miotendinea del soleo. Ultime dal campo ma non solo. L’attualità rosanero scorre anche su altri binari. A proposito del caso Finworld e della fideiussione prima accettata e poi respinta dalla Figc, il club di viale del Fante ha comunicato in una nota diffusa sul sito ufficiale di avere regolarizzato la propria posizione depositando una nuova garanzia nell’ambito delle procedure di ammissione al campionato di serie B 2018/19. E in largo anticipo rispetto ai termini (28 settembre) fissati dalla Federazione. La nuova fideiussione – informa il club – è stata rilasciata dalla società Fidimed. Scongiurato, dunque, il rischio di otto punti di penalizzazione e 800 mila euro di multa.

Antonio La Rosa

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