Salvare i fiumi europei con un big jump Per l’Alcantara «si deve fare ancora tanto»

Il fiume Alcantara è stato selezionato per partecipare al Big jump, letteralmente grande salto, iniziativa del progetto europeo For living rivers che prevede un tuffo in contemporanea nei corsi d’acqua in tutto il vecchio continente. La Sicilia partecipa per il secondo anno consecutivo; l’anno scorso i volontari di Legambiente avevano scelto il Simeto, quest’anno tocca all’Alcantara. Domenica – per quanti vogliono partecipare, l’appuntamento è a Catania, in piazza Michelangelo, alle 9.30 – verrà effettuata un’escursione nelle gole di Larderia, all’interno del parco fluviale. Dopo la pulizia del tratto dai rifiuti portati dalle piene, chi vorrà potrà fare un bagno tra le freddissime acque del fiume. L’iniziativa è tesa al rispetto della legislazione europea in materia. Una sensibilizzazione di cui il fiume siciliano ha un estremo bisogno, viste le recenti vicissitudini che ne hanno segnato l’ecosistema.

Lo scorso anno, infatti, è partita la denuncia sullo stato di salute dell’Alcantara, minato dal disastroso guasto del depuratore del Comune di Randazzo che ha portato all’immissione in acqua di un quantitativo incalcolabile di liquami. Questo, unito ad un forte disinteresse per l’ambiente fluviale, ha portato all’aumento dell’inquinamento delle acque, così come accertato dall’Arpa qualche mese dopo, a dicembre. «La situazione è un po’ migliorata, non ci sono stati più episodi come quello di un anno fa», spiega il presidente dell’associazione Acquaterra Stefano Annese che lo scorso anno segnalò la situazione. «Comunque la situazione migliora sempre nel periodo estivo. Quando scorre poca acqua a monte di Castiglione di Sicilia, quella che scende a valle è pura di sorgiva, dall’Etna». Per questo motivo «c’è più inquinamento in autunno e in inverno, con le piogge».

Rispetto a un anno fa, la situazione ha subito qualche piccolo cambiamento: «L’ente parco ha cercato di porre rimedio, ha posizionato alcune telecamere là dove ci sono le discariche più grandi», afferma Annese. «Ma ci sono sempre i soliti problemi di sorveglianza: non c’è controllo». Così come accade per il parco dell’Etna, all’interno del parco fluviale dell’Alcantara «non ci sono guardiaparco». A vigilare dovrebbero essere forestale e vigili urbani, ma non basta. «Si deve fare ancora tantissimo».

È invece immutato lo stato della grande discarica del Comune di Francavilla di Sicilia dissotterrata da una piena che ha trascinato i rifiuti oltre le gole. «Non è stato fatto nulla – denuncia il presidente dell’associazione – Siamo in attesa della prossima piena. Sicuramente qualcosa verrà giù». Un anno fa, ad evitare lo spettacolo indecoroso a sportivi e turisti che da tutto il mondo si dirigono verso le gole ci hanno pensato i volontari. «Abbiamo coinvolto gli scout dell’Agesci – racconta Annese – La scorsa estate diversi gruppi hanno accolto il nostro appello e partecipato ad alcuni campi per la rimozione dei rifiuti». Ad essere interessato dalla pulizia è stata la zona più frequentata, quella che dai torrenti San Paolo e Zavianni giunge fin dopo le gole. A fare da padrone, la plastica. Ma non sono mancati anche cofani di auto, scaldabagni, mobili, laterizi trascinati a valle dalla forza delle acque.

Insomma, il fiume respira un po’: «Ci sono meno sversamenti – riconosce lo sportivo – ma ci sono anche Comuni che non hanno depuratori a norma oppure ne sono totalmente privi. E poi le cartiere che approfittano delle piene per svuotarli». «Non si può continuare a vedere il fiume come una discarica e non come una risorsa». E Annese non risparmia una frecciatina alle istituzioni, colpevoli di pensare troppo ai potenziali guadagni provenienti dal turismo, senza controllare effettivamente lo stato di salute del fiume. «Altrimenti, cosa li portiamo a vedere?».

Dalle parti della foce, a Giardini Naxos, le cose non migliorano. Legambiente ha presentato un esposto alle procure di Catania e Messina per denunciare la deviazione del tratto finale del fiume. «Nonostante l’area della foce del fiume sia sottoposta a vincolo paesaggistico, ricada nella zona di massima protezione (zona A) del parco fluviale dell’Alcantara e nel sito di importanza comunitaria Ita 030036 Riserva naturale del fiume Alcantara, è stato possibile realizzare impunemente lavori illegali e di gravissimo impatto ambientale». Anche l’associazione ambientalista ha sollecitato una risposta sul «cattivo funzionamento dei depuratori presenti lungo il corso del fiume Alcantara, con particolare riferimento a quello consortile di Taormina, Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola, che è stato oggetto di denunzia nello scorso mese di agosto e per la quale (oltre alle indagini effettuate dall’Arpa) non si è sinora ottenuto alcun riscontro».

 

[Foto di Urban82]

Carmen Valisano

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