Salvaiciclisti, eventi da Londra a Catania Dieci proposte per Stancanelli

Da Londra a Catania, passando per Roma, Camera dei deputati. La campagna Salvaiciclisti, nata per migliorare la sicurezza di chi si muove in città su due ruote, spopola sul web, irrompe nei palazzi delle istituzioni e si appresta ad invadere le piazze. In contemporanea con Londra e Roma, anche il capoluogo etneo sabato 28 aprile sarà teatro di una manifestazione-raduno. L’appuntamento è in piazza Duomo alle 15. «Un picnic per riappropriarci in modo simbolico della città» scrivono gli organizzatori su Facebook. «Vogliamo riempire la piazza di bici, nello stile critical mass, poi faremo un giro spontaneo per la città» spiega Attilio Pavone, uno degli ideatori dell’evento.

Ma non finisce qui. Perché è pronto un decalogo da presentare al sindaco Raffaele Stancanelli. Dieci proposte per migliorare il sistema della mobilità a Catania, con un occhio di riguardo per i ciclisti. Per perfezionare il documento venerdì alle 18 ci sarà un incontro nella sede di Cittàinsieme in via Siena, a cui sono state invitate le associazioni Etna Free Bike, Mongibello Team, Etna e dintorni, Zeronove, WWF, Legambiente, FIAB, Italia Nostra, FAI, Forum dell’acqua. «Una volta sottoscritto, contiamo di presentare il decalogo al sindaco in occasione della manifestazione del 28 aprile» sottolinea Pavone.

Il movimento Salvaciclisti Catania chiede la riapertura di via Etnea e delle altre strade chiuse da febbraio a bici e motorini a causa della cera caduta durante la festa di Sant’Agata. Come è possibile, si chiedono gli attivisti, che ci sia ancora cera su strade «sulle quali nell’ultimo anno si sono abbattuti persino cicloni con gravi danni alla pavimentazione?» Altri punti sono la possibilità per le bici di percorrere alcune strade in doppio senso e di usufruire delle corsie preferenziali riservate agli autobus, comprese quelle protette dai cordoli, proposta su cui il Comune si è già detto favorevole. Servono, si legge ancora nel decalogo, parcheggi custoditi gratuiti per le bici, soprattutto alla Playa in estate; e naturalmente più piste ciclabili, da realizzare «non sui marciapiedi, ma tirando una striscia gialla sul lato della strada e se c’è già una striscia blu si cambia colore».

Tutte idee in qualche modo figlie di quelle inserite nel Manifesto del giornale inglese Times. Otto proposte tra cui il limite di velocità a 30 chilometri orari nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili, il coinvolgimento dei privati nella realizzazione delle piste, un censimento dei 500 incroci più pericolosi del Paese e un’indagine nazionale sull’uso della bici. È stato proprio il quotidiano londinese a lanciare, il 2 febbraio, la campagna Cities fit for cycling che, qualche settimana dopo, sulla scia di social network e blog, è arrivata in Italia, provocando una valanga di reazioni che ha aperto persino le porte di Montecitorio. Stamattina il gruppo di blogger promotore della manifestazione romana è stato ricevuto alla Camera dalla Commissione trasporti, evento seguito in diretta su twitter. Mentre il progetto di legge elaborato dal senatore del Pd Francesco Ferrante, che riprende le proposte del Manifesto del Times, è stato firmato da 61 parlamentari bipartisan.

Basterà per migliorare le giornate dei ciclisti catanesi?
http://youtu.be/Kc6cxEwiUhM

[Video di Gaetano Timpanaro, Foto di Guido Andolfato]

Salvo Catalano

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