Salita Raffadali, petizione per un giardino pedonale permanente «L’installazione era temporanea, ora serve un nuovo progetto»

Un giardino in pieno centro storico al posto delle auto parcheggiate sui marciapiedi, diventa un luogo di ritrovo per tutti. L’installazione in salita Raffadali, inserita anche alla Biennale di Architettura del Paesaggio di Barcellona, grazie a un gruppo di associazioni e gruppi informali di residenti è diventata così uno spazio di sosta e condivisione. Adesso quelle stesse associazioni che ne hanno fornito una diversa interpretazione hanno lanciato una petizione per chiedere che quella strada diventi definitivamente pedonale. Al momento le firme raccolte sono poco meno di mille.

«Il progetto era stato pensato a maggio per la pedonalizzazione temporanea, ovvero per quattro settimane, da Ballarò significa Palermo che ha promosso questa iniziativa – spiega Angelica Agnello di OrtoCapovolto -. Poi hanno coinvolto la mia associazione e Manfredi Leone dell’Università di Palermo in un progetto di un’infiorata che poi in realtà si è trasformato in qualcosa di più strutturato, un’installazione architettonico-paesaggistica che è stata realizzata anche in collaborazione con le attività commerciali presenti e i residenti».

L’installazione doveva durare quindi solo un mese ma «è piaciuta molto – continua – perché è un grande colpo d’occhio passando per quella strada che già non veniva usata molto dalle auto. Inoltre si trova tra vicolo Castelnuovo e piazza Bologni, che sono sistemi già pedonalizzati. L’installazione poi ha previsto la presenza di panchine che offrivano una prospettiva su piazza Casa Professa e tantissime persone si sono fermate o a fotografare l’installazione o a fare una piccola pausa dopo il lavoro». Piano piano è diventato così un luogo non solo di passaggio ma molto vissuto. Molti cittadini hanno chiesto la nascita e in seguito la prosecuzione di questa iniziativa «visto anche che prima di questo intervento, Salita Raffadali veniva usata principalmente come parcheggio abusivo della auto sui marciapiedi», aggiunge Agnello.

Un’installazione, quella proposta a maggio, che doveva appunto durare quattro settimane, ed era quindi pensata in funzione di un periodo di tempo limitato. Viste le richieste dei cittadini di non riaprire il tratto alle auto, Ballarò significa Palermo ha chiesto una proroga di concessione temporanea di suolo pubblico che è stata via via rinnovata: «Sia le specie vegetali che gli arredi in legno erano temporanee – aggiunge – infatti hanno iniziato a deteriorarsi. Quindi l’idea ora è di fare un nuovo progetto di arredo urbano per Salita Raffadali mantenendo la funzione aggregativa che in qualche modo si è consolidata in questi mesi». 

Per farlo c’è bisogno che entri nel piano di pedonalizzazioni diventando interdetta alle auto in via definitiva. «Questa petizione nasce quindi per coinvolgere tutti i cittadini. Ovviamente c’è qualcosa da modificare sulla viabilità, qualche residente potrebbe essere penalizzato e quindi serve per sondare l’umore della cittadinanza rispetto a questo provvedimento. Anche se la gente ci chiede che fine farà l’installazione e di non smontarla, bisogna valutare quali possono essere le problematiche che potrebbero sorgere». La petizione serve quindi come conferma della volontà dei cittadini sulla pedonalizzazione ma anche per continuare a dialogare con gli uffici comunali grazie alla  raccolta firme. «Noi ci siamo presi cura di quello spazio grazie alla concessione temporanea del suolo pubblico. Poi un domani chissà, vorremmo che la strada resti interdetta alle auto».

Stefania Brusca

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