Saline di Augusta, i fenicotteri tra i rifiuti «Lattine e bottiglie dalla movida notturna»

Materiale di risulta, sanitari, vecchi mobili. È quanto ritrovato dall’associazione Kalé Augusta e dai fotografi naturalisti di Augusta Photo Freelance nei terreni attorno alle saline di Augusta. I volontari si sono riuniti nella zona per fotografare i fenicotteri che hanno tinto di rosa le acque vicine al centro del Siracusano ma hanno dovuto fare i conti con degrado e rifiuti vari abbandonati tra la vegetazione. «A confine tra il boschetto e la riva abbiamo tirato su un divano – racconta a MeridioNews Ivano Iurianello, presidente di Kalé Augusta –. Con l’aiuto dei fotografi naturalisti che spesso si appostano a contorno della salina per fotografare le specie che la popolano, siamo riusciti a liberare e pulire un’area di oltre 200 metri quadri, una noce in un sacco visto che la superficie complessiva si estende per migliaia di metri quadri. Purtroppo – ammette – al momento non abbiamo i mezzi per portare avanti un progetto più grande».

La parte curata e disboscata dai volontari è quella di fronte piazza Unità d’Italia, luogo della movida notturna: «Il degrado di questo posto – denuncia Iurianello – è dovuto sia alle lattine e alle bottiglie di vetro abbandonate dai giovani il sabato sera, sia all’incuria del boschetto che ha fatto sì che negli anni tanta gente lo iniziasse ad utilizzare come discarica, proprio alle spalle delle saline coi fenicotteri in vista. I nostri interventi – precisa l’uomo – sono mirati a restituire dignità a questa oasi meravigliosa che andrebbe meglio tutelata».

L’associazione Kalé Augusta è nata nel 2015 e si occupa di decoro urbano. Tra le azioni messe in atto, la valorizzazione di una serie di parchi gioco della città e l’adesione al censimento I luoghi del cuore del Fondo Ambiente Italiano con la fontana del milite ignoto, al momento 66esima in classifica. Adesso uno dei sogni dei volontari è quello di «recuperare a piccoli passi le aree del boschetto per favorire la vista delle acque e per creare spazi di aggregazione per famiglie a pieno contatto con la natura». Intanto, insieme ai fotografi di Augusta photo freelance si preparano per l’ingresso del martin pescatore: sono stati posti dei rami in alcuni punti strategici dei terreni confinanti con le saline per permettere al volatile di appoggiarsi ed essere dunque immortalato. 

Nell’attesa, gli obiettivi delle fotocamere si concentrano sui fenicotteri rosa, che da un paio di settimane offrono spettacolo a chi si affaccia da piazza Unità d’Italia o dalla parte del lungomare Granatello, a fianco della ferrovia. Già lo scorso febbraio gli uccelli erano giunti nelle saline, attirando l’attenzione di curiosi e fotografi accorsi «a decine da mezza Sicilia» per ammirarli. Al momento, secondo la Lipu, a popolare i pantani di Augusta sono aironi cenerini, gabbiani, cormorani, garzette, cavalieri d’Italia, oltre 250 folaghe, mestoloni, spatole, oltre ai 56 fenicotteri che, «fino a qualche anno fa – spiega a MeridioNews Fabio Cilea, direttore della Riserva Saline di Priolo – erano in numeri molto più limitati. Verosimilmente questa presenza è strettamente collegata alla nidificazione che avviene ogni anno nelle vicine saline di Priolo, dove i fenicotteri nidificanti arrivano a fine marzo, per cominciare a nidificare a metà aprile e poi sono necessari 28 giorni per la schiusa dell’uovo. I giovani esemplari cominciano a volare trascorsi 90 giorni, dunque per quattro mesi la riserva di Priolo, che è una piccola realtà, ospita oltre 600 animali che si disperdono una volta terminato il periodo della nidificazione. Dal 2015 – rivela il direttore – il nostro è l’unico sito di nidificazione dei fenicotteri della Sicilia. Alcuni nostri nati, dotati di anello, sono stati registrati a Trapani, Vendicari, in Toscana e ovviamente anche alle saline di Augusta dove potrebbero rimanere per tutto l’inverno qualora non si verificassero disturbi, come per esempio la variazione del livello idrico – assicura Cilea –. Sono animali che vanno sempre alla ricerca delle condizioni migliori, abituati a percorrere lunghissime distanze, per questo motivo Augusta e Priolo funzionano come un’unica zona umida, dato che in linea d’aria distano meno di tre chilometri».

Danilo Daquino

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