Salafia, rinviato al 2013 l’appello per Rizzotti Ancora gravi le condizioni della studentessa

Iniziato e subito rinviato. È il processo d’appello ad Andrea Rizzotti, l’ex dipendente comunale che nel luglio del 2010 ha sparato contro il pregiudicato Maurizio Gravino in piazza Dante, a Catania. Colpendo per sbaglio la studentessa Laura Salafia, rimasta paralizzata dal collo in giù. Maurizio Gravino, invece, se l’è cavata con pochi giorni di prognosi in ospedale.

Diciotto anni era stata la condanna in primo grado per Andrea Rizzotti. L’accusa è di duplice tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione e dei futili motivi. E avrebbe dovuto iniziare oggi il secondo grado di giudizio alla Corte d’appello, ma il tutto è stato rinviato al 14 gennaio 2013. «Per indisponibilità dell’avvocato della difesa» spiega il pm Giulio Toscano.

Eppure era stato proprio il legale di Rizzotti Giorgio Antoci a chiedere di ricorrere in appello. «Abbiamo diverse valutazioni su quanto è accaduto in primo grado» dice prima di lasciare l’aula. L’avvocato della difesa si riferisce alla premeditazione del fatto di cui è accusato il suo cliente. Ma Rizzotti, spiega il legale, non avrebbe affatto premeditato di colpire Laura. Circostanza che comporterebbe una riduzione della pena, anche consistente. «Sarebbe una condanna più consona al reato commesso. È fuori dubbio che Rizzotti ha sparato – spiega Giorgio Antoci – ma non voleva colpire Laura. È fuori dubbio che si sia trattato solo di un caso».

Il processo si svolgerà nella prima sezione della Corte d’appello di Catania il cui presidente è Ignazio Santangelo, con i giudici Antonio Giuttari e Anna Muscarella, ma bisognerà aspettare il prossimo anno per sapere se le richieste della difesa saranno accolte. Intanto anche questa volta Andrea Rizzotti si è presentato in aula. Ammanettato e scortato da tre uomini della polizia penitenziaria, sorride e scherza con parenti e amici venuti apposta per vederlo. Anche se solo per dieci  minuti e da lontano.

In aula anche il fidanzato di Laura Salafia Antonio Guarino. «Comunque finisca questo processo per noi non cambierà nulla – afferma – Laura è quella che paga più di tutti e Rizzotti non potrà mai capire quello che ha fatto. È dietro le sbarre, ma può mangiare con le sue mani e camminare sulle sue gambe. Laura no, non più» dice con amarezza.

La studentessa è ancora ricoverata all’unità spinale unipolare dell’ospedale Cannizzaro e purtroppo da qualche tempo ha dovuto ricorrere di nuovo all’aiuto del respiratore artificiale. «Ma mostra la stessa volontà di sempre – racconta il fidanzato con soddisfazione – Ha anche dato un esame lo scorso luglio e ne sta preparando un altro».

desireemiranda

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