Sala d’Ercole/ Crocetta come una canzone di Mina: “Parole, parole, parole…”. E ‘attumbuliarono’ pure ciechi e sordi…E sull’acqua…

Il chiacchierone di Palazzo d’Orleans e le promesse che non manterrà…

Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ci prova in tutti i modi a far decollare questa benedetta sessione legislativa estiva. Ma, sulla sua strada, fino ad oggi, ha trovato un ostacolo quasi insormontabile: il Governo dei ‘chiacchieroni’ di Rosario Crocetta.

Il presidente della Regione convoca Giunta, vertici, conferenza stampa: firma protocolli d’intesa, accordi, e parla, parla, parla. Ma non conclude una mazza.

In meno di venti giorni ha aperto dieci, quindici, forse trenta trattative, aiutato da alcuni dei suoi assessori etero-diretti (da lui e da Beppe Lumia): la reindustrializzazione di Termini Imerese (chiacchiere allo stato puro), l’accordo siglato a giugno sugli Sportelli multifunzionali (regolarmente disatteso), il casinò di Taormina (aria fritta), l’aumento dell’Irpef (rimasto nel ‘gargarozzo’ di qualcuno, come direbbero i romani), il disegno di legge su ‘Parentopoli’, la sceneggiata sull’acqua, i rifiuti, la Tabella H prima per i ciechi e sordi e poi per tutti e per nessuno, le Province, i Licei e, in generale, le scuole superiori delle quali, a quanto pare, si occuperà lo Stato (a Roma sarebbero arrivati alla determinazione che l’istruzione è una cosa troppo seria per restare ancora nelle mani del Governo Crocetta: hanno torto?). E, ancora, il Muos, la Crias, i Comuni con un numero inferiore a 5 mila abitanti lasciati senza soldi e via continuando.

Con tutti il presidente parla, assicura, promette. Poi, però, non succede nulla. Persino un personaggio misurato come Pietro Agen, mai nella sua vita una parola sopra il rigo, a un certo punto non ce l’ha fatta più ed è sbottato: “Crocetta? Fa solo chiacchiere”.

Il problema è che questo verace, ‘ruspante’ e, alla fine, simpatico ex Sindaco di Gela è il presidente della Regione. Si farà ‘sta benedetta sessione legislativa estate 2013?

Oggi è prevista la conferenza dei capigruppo. Per l’ennesima volta si stilerà un calendario (dovrebbe entrarci anche il disegno di legge sulla Disabilità e il Disaggio sociale, richiesta del parlamentare del Pdl, Marco Falcone, che sembra sia stata accolta dal presidente Ardizzone) Finora, in realtà, poco rispettato. Finora sono passati proroga dei precari, Rendioconto e Assestamento di Bilancio. Su quest’ultimo si attendeva l’impugnativa del Commissario dello Stato. Che, stando sempre indiscrezioni, sarebbe stata bloccata da Roma.

Perché? Il motivo è semplice. Se l’ufficio del Commissario dello Stato avesse impugnato l’Assestamento di Bilancio (impugnativa assolutamente legittima, perché il fondo di garanzia chiesto dalla Corte dei Conti non c’è e, di fatto, le mancate e entrate pari a circa 3,5 miliardi di euro vanno a ruota libera, senza ‘rete di protezione’), l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, si sarebbe dovuto dimettere.

Ma a Roma, perdere Bianchi, che è un po’ il ‘guardiano’ romani dei conti della Regione, non conviene. Con Bianchi alla guida dei conti della Regione siciliana le burocrazie ministeriali – che sono sempre state le vere ‘nemiche’ dell’Autonomia siciliana, molto più della politica romana – hanno fatto ‘bingo’. Basti pensare che Roma, solo quest’anno, ha scippato 914 milioni di euro dal Bilancio della Regione. Mentre sulla sanità – con riferimento alle accise che dovrebbero essere corrisposte alla Regione in cambio dell’aumento della quota di compartecipazione alle spese della sanità a carico della Sicilia (passate in pochi anni dal 42 a quasi il 50 per cento!) – tutto tace. Con grande soddisfazione romana.

Certo, ogni tanto anche Bianchi ‘toppa’. Il furbo assessore-‘Commissario’ romano era riuscito a convincere il presidente Crocetta a far pagare ai siciliani un miliardo di euro a rate (prestito da contrarre dalla Cassa Depositi e Prestiti, rate a carico dei siciliani con l’aumento dell’Irpef e, forse, anche un po’ di beni immobili regionali da trasferire alla stessa Cassa Depositi e prestiti). Ma il Pd siciliano, che ormai ha rinnegato l’assessore al’Economia, ha bloccato l’operazione.

Però Bianchi resta in sella. Di fatto, l’assessore ‘romanocentrico’ ha messo nel sacco la Corte dei Conti. Il fondo di garanzia si farà il prossimo anno. Come direbbero dalle parti di Sciacca, “scrivi a ‘u muro e scancedda cu ‘i spaddi’…).

Intanto le Commissioni legislative dell’Ars sono quasi tutte riunite. La Commissione Bilancio e Finanze affronta il problema dei Comuni siciliani che, invece dei soldi, hanno ricevuto i tagli assessore Bianchi e le chiacchiere del presidente Crocetta. Sui Comuni registriamo una presa di posizione di Mariella Maggio, parlamentare regionale del Pd. la deputata invita l’assessore regionale Turismo, Michela Stancheris, a interrompere la spartizione di fondi a destra e a manca per sostenere, invece, i Comuni in difficoltà.

Per la cronaca, l’assessore Stancheris, dopo mesi di ‘sottovuoto-spinto’, si è svegliata. Prima si è schierata in favore della riapertura del casinò di Taormina (cosa giustissima: e sarebbe cosa ancora più giusta se l’assessore, oltre alle parole, ‘armasse una turilla’ con Roma su tale argomento). Poi la bella Michela si è messa a distribuire soldi a destra e a manca nel nome del turismo. Anche a chi, forse, non ne avrebbe bisogno. Ne hanno invece bisogno i Comuni siciliani che sono ancora senza bilancio. Da qui la proposta di buon senso di Mariella Maggio.

Nella Terza Commissione (Attività produttive) va di scena il mangia mangia della Crias, storico ‘Carrozzone mangiasoldi’ che è passato dalla Prima alla Seconda Repubblica con tutto il carico di dirigenti, mega stipendi e clientele di ogni tipo. Difesa a spada tratta dalle organizzazioni imprenditoriali che, nella Cassa regionale per il credito agli artigiani hanno sempre trovato ‘refrigerio’.

Nella quarta Commissione legislativa – Ambiente e Territorio – va in scena la farsa dell’acqua. Da una parte c’è il Governo di Rosario Crocetta che, giocando di sponda con il Pdl e il Partito dei Siciliani-Mpa di Raffaele Lombardo, difende i privati (era questo, del resto, uno dei punti programmatici che, alle ultime elezioni regionali, ha convinto ‘pezzi’ del Pdl e il Partito di Lombardo a sostenere Crocetta). Dall’altra parte il Pd, schierato per l’acqua pubblica. In posizione strana il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, che annuncia di battersi per l’acqua pubblica ma…

Insomma, sull’acqua il Governo Crocetta-Lumia (con l’appoggio di ‘pezzi’ del Pdl e del Partito di Lombardo) non molla.

La dimostrazione di ciò sta nel fatto che il disegno di legge del Forum per l’acqua pubblica è stato messo da parte. Su questo tema la battaglia sarà durissima. Perché di messo, oltre alla mafia, ci sono gli interessi, diretti e indiretti della politica.

Sempre sull’acqua il Movimento per l’acqua pubblica sembra in difficoltà. Lo dimostra il fatto che il Governo ha concesso alla Nestlè un consistente aumento di prelievo dell’acqua del monti Sicani. Alle proteste della popolazione ha risposto l’assessore regionale Nicolò Marino: risposta da magistrato (quale è) piuttosto che da politico. Il magistrato, infatti, deve far rispettare la legge: in questo caso una sentenza. Ma il Marino ‘politico’ dovrebbe sapere che i Governi possono anche mettere in discussione gli orientamenti di chi li ha preceduti: cosa, questa, che il presidente Crocetta, pur avendolo promesso in campagna elettorale, non ha alcuna intenzione di fare: non a caso, con il suo ‘compare’ Lumia, difende a spada tratta l’acqua ai privati.

Poi c’è la Tabella H, altra sceneggiata ‘napoletana’ del Governo Crocetta. Il presidente ha ricevuto i rappresentanti di ciechi e sordi. Promettendo di intervenire (4 milioni e mezzo di euro ai primi, 800 mila euro per i secondi).

Come capita ‘spesso’ a questo Governo, alle parole non sono seguiti i fatti. Infatti il disegno di legge del Governo per ciechi e sordi non si è ancora materializzato. Se ne sono materializzati altri che prevedono interventi pure per Associazioni, Enti e Fondazioni culturali. Con quali soldi se la disponibilità comp0lessiva amm9onta a 9 milioni di euro? La sensazione è che, in perfetto ‘stile’ Governo Crocetta (leggere prometti e affama), anche i ciechi e i sordi rimarranno a bocca asciutta.

 

Giulio Ambrosetti

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