A seguito delle polemiche di questi giorni relative ai sacchi di cenere lavica ritrovati sul fondale marino da un sub al largo del lido Bellatrix, nel lungomare etneo, interviene il Comune di Catania. «Da una indagine interna disposta dal sindaco Enzo Bianco – si legge in una nota diffusa dall’amministrazione comunale – è stato confermato che la posa dei sacchi di sabbia vulcanica utilizzati per i lavori sottomarini del canale di gronda, iniziati nel maggio del 2013, era stata autorizzata».
L’autorizzazione, secondo quanto riferito dal Comune, «è venuta su richiesta dalla precedente amministrazione, dall’assessorato regionale all’Ambiente e dalla Capitaneria di porto». Una presa di posizione dell’amministrazione che fa seguito a indagini sul contenuto dei sacchi condotte dalla stessa Capitaneria. «Le analisi, condotte dallArpa – ha affermato a CTzen il comandante Michele Maltese, comandante della Capitaneria etnea – hanno confermato che si tratta di materiali inerti, come previsto dal progetto».
Lamministrazione ha sottolineato inoltre che «se vi fosse stato il minimo dubbio sulla natura dei sacchi e del loro contenuto, sarebbe stato chiesto immediatamente un controllo allAsp. È stato invece confermato che il materiale utilizzato non è in alcun modo inquinante e non vi è dunque alcun pericolo per le persone e lambiente», conclude la nota del Comune.
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