Un provvedimento di prevenzione di amministrazione giudiziaria è stato eseguito dalla Direzione investigativa antimafia nei confronti di un’impresa di cemento che opera a San Vito Lo Capo, nel Trapanese. La decisione è della sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani, su proposta congiunta del procuratore di Palermo e del direttore della Dia.
La fattispecie, prevista dall’articolo 34 del Codice Antimafia, si applica per bonificare l’azienda e consentire il suo recupero all’economia legale. L’impresa opera in uno dei settori definiti dal cosiddetto Decreto liquidità come tra quelli maggiormente esposti a rischio di infiltrazione mafiosa e sono stati individuati numerosi indizi, valutati dal tribunale come importanti elementi probatori tali da far ritenere che la società fosse concretamente permeata da infiltrazioni e condizionamenti da parte di Cosa nostra.
L’amministratore giudiziario si insedierà per un periodo iniziale di otto mesi, con il fine di eliminare le contiguità e i condizionamenti mafiosi, così da scongiurare altre forme di controllo giudiziario, ovvero la combinazione, come accade nei casi più gravi, alla confisca. L’azienda dispone di un impianto di produzione di calcestruzzo con annesso capannone, diversi automezzi e mezzi speciali di trasporto e impiego della malta, e una cava di approvvigionamento delle materie prime per un valore prossimo al milione di euro.
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