La sorpresa, attesa per mesi, è arrivata subito dopo Natale. Da una decina di giorni i residenti di Santa Maria la Scala, che a novembre 2020 avevano dovuto abbandonare le proprie abitazioni in seguito a una frana sulla timpa di Acireale, hanno la possibilità di rientrare negli immobili che si trovano tra i civici 34 e 54 di via Mulino, sul lungomare della frazione acese. Ad autorizzare il ritorno è stato, il 28 dicembre, il sindaco Stefano Alì con un’ordinanza che revoca il provvedimento di sgombero.
Il provvedimento è seguito a una comunicazione arrivata dal Genio civile di Catania, tramite cui è stata fatta luce sui lavori sul costone che sovrasta via Tocco, stradina a monte rispetto a via Mulino. La messa in sicurezza, fondamentale per eliminare i rischi per i residenti dopo lo smottamento che aveva fatto finire a valle un grosso masso, sono stati conclusi a inizio 2021 ma da allora non era mai stato fornito all’ente comunale il certificato di regolare esecuzione delle opere. Un fatto non da poco, considerato che da esso dipendeva la revoca dell’ordinanza di sgombero.
A complicare il reperimento del documento è stata poi l’inchiesta Genius che, a novembre scorso, ha portato all’arresto dell’ex vertice del Genio civile Natale Zuccarello e di altri funzionari, tra cui il responsabile del procedimento riguardante Santa Maria la Scala. Gli atti della gara, infatti, facevano parte di quelli sequestrati dalla guardia di finanza e finiti al centro dell’indagine sulla corruzione negli uffici regionali. Poco prima di Natale, però, tutto si è risolto. «Sono stati approvati dal Servizio 11 del dipartimento Infrastrutture e Mobilità Trasporti – si legge in una comunicazione del Genio civile datata 22 dicembre – gli atti di contabilità finale che contiene, tra l’altro il certificato di regolare esecuzione redatto dal direttore dei lavori e dal rup».
L’approvazione da parte del dipartimento regionale risale al 21 ottobre, due settimane prima del blitz Genius. «Finalmente abbiamo potuto rientrare in possesso delle nostre case», commenta una residente a MeridioNews. Tra chi ha potuto fare rientro negli immobili di via Mulino anche una 90enne, da un anno costretta a chiedere ospitalità altrove.
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