È il corpo di Enrico Cordella. Alla fine, dopo giorni di avvistamenti che non hanno portato a nulla, il cadavere del 22enne è stato ritrovato. A rinvenirlo, intorno alle 19.45 di questa sera, un sommozzatore privato. Che, dopo avere notato la sagoma incastrata tra le rocce a circa 300 metri dalla riva, avrebbe avuto un malore. I familiari si sono riuniti attorno all’ambulanza arrivata sul molo, per identificare il cadavere: dopo quasi quaranta minuti dall’arrivo a riva del corpo, che si tratti di Enrico è ormai certo. I parenti si abbracciano, il fratello Salvatore viene allontanato mentre arriva il feretro per portare via la salma.
A Santa Maria La Scala, frazione del Comune di Acireale, i sub dei vigili del fuoco sono arrivati da Catania in qualche minuto. Si sono gettati in mare, nella zona del Mulino, a poche centinaia di metri dal molo, e hanno confermato quello che in molti speravano. Che il cadavere fosse, appunto, quello dell’ultimo dei tre ragazzi rimasto disperso. La Fiat Panda verde su cui si trovava insieme alla fidanzata Margherita Quattrocchi e all’amico Lorenzo D’Agata era stata travolta dalle onde di una violenta mareggiata nel tardo pomeriggio di domenica 24 febbraio.
La strada statale è stata chiusa al traffico all’altezza del bivio per la provinciale per Riposto e nel piccolo borgo acese si sono radunati i giornalisti e una cinquantina di cittadini, in attesa di avere notizie più certe. I sommozzatori dei pompieri, a cui spettava il compito di confermare il ritrovamento e renderlo ufficiale, si sono immersi intorno alle 21.30. Ieri per i familiari di Enrico era stata una giornata di speranze vane: nel pomeriggio altri sub, sempre privati, avevano avvistato una sagoma tra gli scogli, a circa 16 metri di profondità. Dopo l’arrivo dei pompieri, dell’ambulanza e dei carabinieri, però, era stato tirato su soltanto un vecchio giubbotto logoro. Peraltro neanche appartenente a Enrico.
I funerali dei due amici ritrovati quasi subito si sono svolti lo scorso mercoledì. Centinaia di persone si sono radunate nelle due chiese delle celebrazioni: la cattedrale di piazza Duomo, ad Acireale, e la chiesa di Santa Maria Ammalati. Due funzioni svolte a un’ora di distanza l’una dall’altra, per permettere alle autorità locali e all’intera comunità di stringersi attorno alle famiglie. Adesso Acireale e le sue frazioni si stringono intorno alla famiglia di Enrico, il cui corpo finalmente è stato restituito dal mare: era stato il fratello, dopo la sospensione delle ricerche ufficiali, a chiedere aiuto alle associazioni del territorio affinché si prodigassero per ritrovare il cadavere. Appello che era stato accolto.
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