S. G. La Punta, accoltella le due figlie Muore la più piccola, poi tenta il suicidio

Un uomo di 47 anni ha accoltellato due delle sue figlie, di 14 e 12 anni, mentre dormivano nella loro casa in Via della Regione a San Giovanni La Punta. La più piccola è morta. Roberto Russo, questo il nome dell’aggressore, ha tentato il suicidio. L’episodio si è verificato stamattina intorno alle sette.

In casa c’erano anche altri due figli e il fratello dell’aggressore che hanno provato a difendere le bambine, bloccando l’uomo e chiedendo aiuto. I due sono rimasti leggermente feriti. Assente invece la moglie di Russo, 43 anni. E sarebbero proprio l’allontanamento della donna e i problemi della coppia all’origine del gesto.

Roberto Russo, che svolge l’attività di venditore ambulante, ha poi provato a levarsi la vita colpendosi con il coltello all’addome e provocandosi una profonda ferita. E’ stato quindi trasferito all’ospedale Cannizzaro dove, in stato d’arresto e piantonato dai carabinieri, è sottoposto a un intervento chirurgico. Secondo quanto si apprende da fonti mediche, l’uomo non è in gravi condizioni e non è in pericolo di vita.

Sono gravi invece le condizioni della figlia 14enne. La ragazza è ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Garibaldi. Ha riportato due ferite d’arma da taglio profonde, una al torace e l’altra all’addome che le hanno fatto perdere molto sangue. L’intervento chirurgico si è concluso e tecnicamente è riuscito. La 14enne ha avuto recisa l’aorta mammaria e perduto poco meno di tre litri di sangue. Dopo l’operazione è stata trasferita nel reparto di rianimazione, dove rimane ricoverata con la prognosi riservata. I medici ritengono importante il decorso delle prossime 24-48 ore per verificare la capacità di recupero dei valori vitali della piccola paziente.

Secondo quanto si è appreso, la ragazza avrebbe cercato di difendersi dall’aggressione del padre, svegliata dalle urla di dolore della sorellina di 12 anni, che sarebbe stata la prima a essere stata colpita dall’uomo. I tre la notte scorsa dormivano insieme nel letto matrimoniale dei genitori.

Russo da due anni era ufficialmente senza lavoro, dopo essere stato licenziato, per problemi economici, da un’azienda che lavorava nella grande distribuzione.

Si apprende che l’uomo ha lasciato un messaggio alla famiglia sul drammatico gesto che ha compiuto. Il testo della missiva è blindato da magistratura e carabinieri che lo hanno acquisito. Secondo quanto si è appreso, l’uomo chiederebbe scusa alla famiglia spiegando il gesto con la fragilità psicologica che stava vivendo. Non ci sono richiami a episodi analoghi, escluso quindi che sia stato un caso di emulazione.

Salvo Catalano

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