Le disavventure dei siciliani che la scorsa settimana sono rimasti a terra a causa delle cancellazioni di alcuni voli di Ryanair non erano casi isolati. La low cost irlandese ha annunciato che nelle prossime settimane verranno cancellati duemila collegamenti in tutta Europa, fino a 50 al giorno. La causa, secondo quanto annunciato dalla stessa compagnia, è un errato calcolo sui riposi di cui hanno diritto i piloti. Ma a pesare sarebbe proprio la mancanza di comandanti che, in centinaia, negli ultimi mesi, avrebbero lasciato Ryanair per accasarsi nelle concorrenti che garantiscono migliori contratti lavorativi.
Nelle ultime settimane di settembre e per tutto il mese di ottobre, anche alcuni voli per la Sicilia verranno cancellati. Saranno coinvolti inizialmente gli aeroporti di Palermo e Trapani, successivamente anche quello di Catania. Graziato, almeno per ora, lo scalo di Comiso. Nel dettaglio, ecco i collegamenti cancellati nell’Isola:
Oggi, martedì 19 settembre: il Bologna-Trapani delle 20 e il Trapani-Bologna delle 21.55.
Domani, mercoledì 20 settembre: il Milano Bergamo-Trapani delle 19.55 e il Trapani-Milano Bergamo delle 22.05; il Bologna-Palermo delle 20.05 e il Palermo-Bologna delle 22.
Sabato 23 settembre: il Milano Bergamo-Palermo delle 19.59 e il Palermo-Milano Bergamo delle 22.
Nella settimana successiva, a partire da lunedì 25 settembre e fino al 27 ottobre, a essere cancellati tutti i giorni, da lunedì a domenica con l’eccezione del sabato, saranno il Roma-Catania (numero FR4891) e il Catania-Roma (numero FR4892).
Infine saranno cancellati il Milano Bergamo-Catania delle 6.35 e il Catania-Milano Bergamo delle 8.55 di tutte le domeniche di ottobre, eccetto l’ultima (29 ottobre).
Ryanair sul suo sito ha dedicato un’apposita pagina per permettere agli utenti di chiedere li rimborso del volo e garantisce che «i rimborsi saranno accreditati entro sette giorni lavorativi sulla carta utilizzata per la prenotazione originale». Per chi volesse c’è la possibilità di modificare la prenotazione gratuitamente.
Sulla vicenda sono intervenute le istituzioni italiane (col ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio) ed europee chiedendo il rispetto dei diritti dei viaggiatori. Numerose associazioni dei consumatori hanno ricordato che, in alcuni casi, oltre al rimborso del volo scatta il diritto all’indennizzo. In particolare: 250 euro per voli inferiori a 1500 chilometri; 400 euro per voli tra paesi dell’Ue superiori a 1500 chilometri e per le altre tratte comprese tra 1500 e 3500 chilometri; 600 euro per voli extra-UE superiori a 3500 chilometri.
Questo indennizzo però non può scattare se il passeggero è stato informato della cancellazione almeno due settimane prima della partenza; è stato informato della cancellazione nel periodo tra due settimane e sette giorni prima della partenza prevista e gli è stato offerto un volo alternativo che gli consente di partire non più di due ore prima dell’orario previsto e di raggiungere la destinazione finale meno di quattro ore dopo l’orario d’arrivo previsto; è stato informato della cancellazione meno di sette giorni prima della partenza prevista e gli è stato offerto un volo alternativo che gli consente di partire non più di un’ora prima dell’orario previsto e di raggiungere la destinazione finale meno di due ore dopo l’orario d’arrivo previsto.
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