Un piede a Catania, ma l’interesse sempre a Comiso. E’ stata illustrata oggi la campagna che riguarda la nuova tratta Ryanair tra lo scalo etneo e quello bergamasco di Orio al Serio. Da aprile saranno 28 i voli settimanali che – secondo le previsioni dell’azienda irlandese – muoveranno 150mila passeggeri. Catania diventa così il ventunesimo aeroporto nel quale la compagnia di Michael OLeary mette la propria bandiera in Italia. E il referente dell’azienda per il nostro Paese, Matteo Papaluca, non ha problemi a lasciare intendere le intenzioni a espandersi nello scalo ragusano di Comiso. Quando aprirà.
«Il nostro obiettivo è crescere in questa parte della Sicilia». E le rotte occidentali di Trapani e Palermo sono al sicuro visto che complessivamente hanno fatto viaggiare circa nove milioni di passeggeri. «Ryanair vuole investire», afferma Papaluca. E a interessare la società che gestisce lo scalo catanese è l’indotto prospettato dalla compagnia low cost: secondo una stima, per un milione di passeggeri si generano posti di lavoro in loco per mille persone. Ma è escluso al momento che Ryanair apra bandi per nuove assunzioni. A meno che Catania non diventi, come l’aeroporto trapanese, una base.
Sulle voci che vorrebbero una richiesta della compagnia di 29 slot (i diritti di atterraggio e decollo) per Catania, Papaluca non conferma né smentisce. Oltre a Bergamo, la richiesta all’ente che gestisce i permessi (evitando il rischio di posizioni dominante e concorrenze sleali) sarebbe stata avanzata anche per Treviso, Trieste, Pisa, ma anche Malta, Londra, Valencia, Parigi, Cracovia. Aprendo così nuove rotte ad un aeroporto che aspira ad aumentare il numero di voli internazionali che al momento rappresentano solo il 20 per cento del totale. «I termini dell’accordo tra Sac e Ryanair non li conosco e non sono nemmeno commentabili, perché sono privati», afferma il referente della compagnia.
Dunque silenzio assoluto dall’azienda irlandese sull’accordo con Sac. Che, però, per voce di uno dei suoi dirigenti, Francesco D’Amico, nega che ce ne sia uno in corso. «Non c’è un accordo commerciale attualmente in essere». Nell’ambito del libero mercato, la richiesta di una tratta da parte di Ryanair è stata ben accolta anche in virtù della volontà dell’azienda catanese di aprire all’estero. Ma non c’è nessuna preferenza ad una compagnia specifica: «Non c’è una politica di marketing support», afferma con decisione D’Amico. E al momento non si teme nemmeno l’interferenza con le future attività di Comiso: l’aeroporto che avrebbe dovuto aprire per il periodo di Pasqua è ancora lontano dal completare tutti i passaggi richiesti. Non vuole sbilanciarsi troppo, Francesco D’Amico, ma rilascia un «la vedo difficile» che non lascia troppo spazio all’immaginazione.
[Foto di dr_tr]
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