Rubrica/Incontri particolari-Il professor Kant e il mistero di Dio

Il nostro cammino prosegue e da una torre un orologio ci annuncia che sono appena scoccate le dodici. Un uomo cammina pensieroso, e in questa strada deserta sembra quasi che io e lui siamo le uniche perone rimaste al mondo. Mi avvicino e gli chiedo:

Anche lei è in viaggio?-

“No, ma come mia abitudine sto facendo la mia passeggiata alle dodici in punto per prendere un po’ d’aria”.

– Mi ricorda un famoso filosofo che aveva la sua identica abitudine.

“Non so se io sia famoso o meno, però sono stato professore di filosofia”.

– Professor Kant, mi scusi, sono desolato, ma non l’avevo proprio conosciuta. Le andrebbe di parlar un po’?

“Che filosofo sarei se dicessi di no?”.

– Bene,mi piacerebbe sapere che rapporto c’è, secondo lei, tra l’uomo e a morale?

“Un rapporto molto stretto. Non a caso, ho dedicato a questo argomento un’intera critica. Io sono convinto che dovrebbe esistere nel profondo di ogni uomo una legge morale che lo guidi e gli dica come si debba comportare nei confronti di se stesso e degli altri”.

– Ad esempio cosa le suggerisce la sua legge morale?

“La mia legge, che poi dovrebbe essere la legge dell’essere umano, mi suggerisce di rispettare ogni essere razionale che appartiene non soltanto alla nostra terra, ma anche all’intero universo. Inoltre mi impone di considerare il mio prossimo non come un mezzo per ottenere qualcosa, ma sempre come fine”.

– E in tutto ciò che ruolo esercita, secondo lei, la religione? Può essere utile per l’uomo nelle questioni morali?

“La religione può essere d’aiuto alla morale, ma le due cose stanno su piani diversi. La necessità dell’uomo di credere in Dio nasce dal desiderio della ragione di superare se stessa. La ragione ha dei limiti, e questi limiti hanno partorito Dio”.

– E lei crede in Dio?-.

“La mia risposta non è così semplice. Ho meditato a lungo su questo punto e sono arrivato alla seguente conclusione: noi, con la nostra ragione, non possiamo dimostrare l’esistenza di Dio, ma nemmeno affermare che sia un mero nulla. Ad onor del vero la cosa che non mi ha mai convinto del pensiero cristiano è il fatto di concepire Dio come un essere da un lato spirituale e dall’altro come una persona diversa da noi e che sia esistita in carne ed ossa. Molti giudicano Dio come l’ennesimo mezzo per alleviare le proprie sofferenze, e la loro condotta morale non corrisponde per niente agli insegnamenti di Dio”.

– Allora potremmo sostenere che la nostra legge morale corrisponde a Dio? E che esiste una sorte di Dio in noi?

“Detto in altre parole è più o meno così”.

 

Lorenzo Marciante

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