Rubrica/Il veterinario risponde. L’etichettatura del pesce a tutela dei consumatori

Gentile Dr. Vella

 

Sono un consumatore e l’altro giorno nella pescheria dove di solito vado a comprare il pesce ho visto la capitaneria di porto che ha sanzionato il pescivendolo perché non in regola con l’etichettatura. Desidero avere maggiori informazioni.

 

Gentile lettore

 

Nell’aprile del 2002 è entrato in vigore il decreto ministeriale 27/03/2002, che fissa i criteri attuativi per il regolamento (Cee) 2065/2001 sull’etichettatura dei prodotti ittici. Questo provvedimento prevede, per tutti i prodotti ittici in commercio, una specifica etichetta, che deve riportare la denominazione commerciale della specie, quella scientifica anche se facoltativa, il metodo di produzione, se è stato catturato in mare o in acque interne o, ancora, in allevamento. Quindi la zona di cattura e, se confezionato, il bollo sanitario. La normativa ha imposto agli Stati membri la stesura di una lista di denominazioni commerciali autorizzate, allo scopo di contenere le frodi rese possibili da una nomenclatura incerta, legata a tradizioni locali, che facilitava lo sfruttamento ingannevole agevolato dalla somiglianza tra specie di differente pregio.

Il metodo di produzione indica se il pesce proviene da allevamenti o se è stato catturato o in acque dolci o salate o, ancora, in allevamento. La zona di cattura deve dare indicazioni sul luogo d’allevamento o di cattura, sia che si tratti di pesci nostrani, sia che provengano da Stati dell’Unione Europea o da Paesi extracomunitari. Se il suo pescivendolo di fiducia non ottempera alla comunicazione in etichetta di tutti questi dati, può darsi che è distratto, oppure nasconde qualcosa.

Attenzione, soprattutto, a questo periodo natalizio, perché può essere frequente incappare nelle frodi più frequenti che sono: la vendita di prodotti scongelati per freschi, la vendita di prodotti di allevamento per prodotti di cattura in mare, la vendita di specie diverse da quelle dichiarate (totani per calamari, melù per merluzzi, zanchette per sogliole, ecc.), la vendita di prodotti congelati coperti da glassatura senza l’indicazione del peso netto o della percentuale di glassatura, la vendita di prodotti trattati con additivi per mascherare un preesistente stato di alterazione. Spero di essere stato esaustivo. Approfitto per fare gli auguri di buone feste a lei e a tutti i nostri lettori.

Antonio Vella

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