Finalmente sono stati fatti i lavori di pulizia del viale Kennedy della playa e della spiagge. Lo ha comunicato ieri alla città nel corso di una conferenza stampa lassessore provinciale alle politiche dellambiente e del territorio, Domenico Rotella. Sembrerebbe tutto pronto quindi per linizio della stagione estiva. E playa è il sinonimo di estate per eccellenza per la città di Catania. «Abbiamo fatto un buon lavoro e abbiamo incontrato gli operatori degli stabilimenti balneari che sono i nostri interlocutori e anche la nostra speranza perché questa è una tra le zone più belle del Mediterraneo», dice lassessore provinciale. Promette lincentivazione della raccolta differenziata: «perché differenziare significa avere più materie prime, pagare di meno e rispettare lambiente», afferma. Così come promette lavori più costanti da parte della Multiservizi. Vorrebbe puntare sulla «destagionalizzazione del turismo e sullutilizzo di questa zona, accelerare sul famoso Pua (piano urbanistico attuativo, ndr) e sugli investimenti che ci stanno dentro che significano, ricchezza, prospettiva, lavoro e speranza e completare lilluminazione della zona» per cercare di migliorare la città e la spiaggia cittadina. Insomma, Rotella la sogna come quella di Rimini, ma ammette che cè ancora tanto da fare.
Ma non solo di stabilimenti balneari è fatta la playa di Catania. Esistono ancora, seppur poche e mal messe, le spiagge libere. Dopo le ritualità della conferenza stampa abbiamo quindi fatto un giro per il viale Kennedy, tutto sommato pulito, seppure qualche piazzola è preda dell’immondizia e qualche copertone dauto è abbandonato qua e là. La nota dolente risuona quando si arriva alle tre spiagge libere. Difficile trovarle, soprattutto la prima e la seconda dato che manca la segnaletica. Se la sabbia è pulita (non si vedono i cumuli di rifiuti caratteristici fino all’anno scorso), non così il resto. La spiaggia libera numero tre, lunica dotata di parcheggio, è in pessime condizioni.
«Li ho visti gli operai pulire la spiaggia, sono venuti almeno una decina di giorni, ma non so bene cosa abbiano fatto», racconta un catanese incontrato nel parcheggio. Le idee chiare sul lavoro degli operai le ha invece il cittadino di origine straniera con cui stava parlando. «Non hanno fatto niente. Qui è tutto sporco, è uno schifo. Non cè acqua, non cè luce e i bagni sono chiusi», commenta. E in effetti bagni, docce e spogliatoi non sono definibili come tali. Acqua e luce non sono disponibili, mentre gli spogliatoi, due, sono stati trasformati in bagni putridi e puzzolenti così come la zona docce. Queste, poi, non hanno neanche i rubinetti, quindi acqua o non acqua non servono a niente. Sono anni ormai che la situazione è sempre la stessa, anzi, peggiora, vista la totale assenza di interventi.
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