Una testa di pecora bianca mozzata è stata lasciata sul cofano di un’automobile di un giovane ingegnere di Rosolini, genero del responsabile dell’ottavo settore Protezione civile ed Ecologia dell’ente comunale, Giuseppe Vindigni. L’episodio è avvenuto nella notte fra venerdì e sabato scorso, nel centro cittadino in via Tiepolo. A trovare il messaggio intimidatorio è stato il figlio del dipendente comunale che, poco dopo le 3 del mattino, faceva rientro nella casa dove abitano entrambi i nuclei familiari.
«È un atto intimidatorio che non riesco a collegare a nessuna delle mie azioni – dichiara Giuseppe Vindigni a MeridioNews – anche perché nel ruolo che ricopro nella gestione della raccolta rifiuti e della protezione civile non è cambiato nulla di recente». Eppure l’ipotesi più accreditata è proprio quella che il destinatario del messaggio di minaccia sia il dirigente comunale. Nessun biglietto e nessuna parola accanto a quell’avvertimento che rimanda a un linguaggio e a una simbologia di origine mafiosa.
«Non so se possa davvero esserci un presupposto del genere. Non sono preoccupato – afferma Vindigni – anche perché non ho nessuna idea della matrice che possa esserci dietro un gesto simile, tanto che sono tornato immediatamente al mio lavoro, il giorno stesso. Nel ruolo che rivesto avrò potuto forse dare fastidio a qualcuno. Ciò che è certo – conclude – è che deve essere una persona che vive in una condizione di profonda ignoranza che, in questo caso, ha assunto questa forma». Sono ancora in corso le indagini da parte delle forze dell’ordine che stanno analizzando anche le telecamere di video sorveglianza presenti nella zona.
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