Rosi Pennino è fuori dal Pd. La sua scelta di entrare come assessore alle Politiche Sociali nell’ipotetica giunta Ferrandelli ha suscitato la pronta e prevedibile reazione della commissione dem per le amministrative di Palermo. Del resto lei stessa, stamattina, aveva speso parole inequivocabili nei confronti degli ormai ex compagni di partito, rammentando le sue battaglie per i diritti dei disabili e degli autistici e il distacco dalla politica di palazzo: «Fino allo scorso anno credo di aver avuto la tessera del Pd ma dal tempo in cui l’autismo ha bussato a casa mia ho detto ‘basta’ alla politica», spiegava ricordando il suo momentaneo ritiro all’agone pubblico.
«D’altronde non ho mai fatto parte degli organi dirigenti – aggiungeva – e non sono neppure stata chiamata a votare al congresso. Non so ancora se quest’anno avrò la tessera, ma una tessera non cambia quello che penso e che ho sempre detto schiettamente al Pd». Dichiarazioni difficili da fraintendere: lo spiraglio lasciato aperto sulla tessera sembrava più pro forma che una reale intenzione.
Nel pomeriggio la nota della commissione dem chiude ogni discorso: «Apprendiamo con rammarico della scelta di Rosi Pennino di accettare l’incarico di assessore in una ipotetica giunta Ferrandelli. Ci dispiace che una persona impegnata nel sociale che è stata dirigente del Pd abbia deciso di spendere il suo volto per uno schieramento creato e guidato da uomini e forze politiche alternativi alla storia del centrosinistra. Il Pd ha scelto, invece, di unire il centrosinistra e sostenere Leoluca Orlando per impedire il ritorno ad un passato che questa città, ancora oggi, non dimentica. Scelte come quelle della Pennino sono incompatibili con il Partito Democratico».
«Nessuno mi caccerà mai da nulla… perché non devo chiedere il permesso a nessuno per credere nei valori in cui credo – è la replica di Pennino su Facebook -. Ho lasciato la politica attiva, tessere e incarichi gratuiti di partito da oltre sette anni. In questa competizione elettorale il partito che voto non si presenta, ci sono energie e persone con la mia storia sparse qui e lì. Ribadisco e ribadirò in qualunque contesto, poiché chi vorrà dare un’altra lettura gliela darà comunque, che le battaglie di cui mi occupo non hanno colore, non hanno schemi, né steccati, hanno una sola voce: bisogna finalmente occuparsene».
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