Rolando, freccia in più nell’arco di Stellone «Dedico il gol a papà, il mio primo tifoso»

Da personaggio costretto ad operare dietro le quinte ad attore protagonista nel cast rosanero. Due i segreti della metamorfosi di Gabriele Rolando: una brillante condizione fisica, al culmine di un percorso stagionale scandito anche da un paio di infortuni, e l’insediamento di Stellone. Tecnico che, rispetto al predecessore Tedino, sta ritagliando per il numero 14 rosanero uno spazio più ampio anche in virtù di un sistema di gioco (il 4-4-2) perfettamente compatibile con le caratteristiche di un esterno naturale. Rolando, monitorato dalla Sampdoria che la scorsa estate lo ha ceduto al Palermo in prestito con diritto di riscatto fissato intorno ai due milioni, sabato a Terni è stato decisivo con il gol del momentaneo 3-0. Una rete di pregevole fattura – sinistro sotto l’incrocio dei pali dopo un controllo con il destro – che nell’economia del successo dei rosa è stata determinante alla luce dei due gol realizzati successivamente dai padroni di casa.

«È stata un’emozione indescrivibile – ha ammesso il ventitreenne centrocampista esterno genovese in un’intervista rilasciata al sito ufficiale della società di viale del Fante – nel momento in cui ho visto entrare il pallone in rete ero felicissimo, non solo per me ma anche per la squadra. La dedica di questo gol è tutta per mio papà. È sempre stato il mio primo tifoso e mi ha visto crescere». In merito al match contro gli umbri, la palma di uomo copertina va condivisa con l’attaccante La Gumina, autore nel primo tempo di una doppietta che ha incanalato la sfida sui binari rosanero: «Con Nino ci troviamo bene – spiega Rolando, in evidenza allo stadio Liberati anche con due assist vincenti – sta facendo un lavoro importantissimo per la squadra ma adesso pensiamo alla prossima partita. Una gara molto importante». Un match, quello in programma sabato pomeriggio al Barbera con il Cesena che, sulla falsariga della successiva gara contro la Salernitana, ha i crismi di una finale: «È una partita decisiva – sottolinea l’esterno ex Latina che finora in questo campionato ha collezionato undici presenze di cui otto da titolare – e avremo bisogno anche del pubblico. Spero che saranno in tanti a sostenerci».

La freschezza di Rolando, galvanizzato dal primo gol con la maglia rosanero e intenzionato a lasciare una traccia significativa in questo rush finale, può essere una risorsa preziosa per la formazione guidata da Stellone: «Mi sentivo importante anche quando giocavo meno – ha dichiarato il numero 14 inquadrato da Tedino soprattutto come vice Aleesami in un 3-5-2 – è giusto che io mi senta importante per questo gruppo così come devono sentirsi importanti i miei compagni di squadra. So di potere dare una grossa mano e spero di continuare così». Il suo marchio di fabbrica è la duttilità. Un valore che mette Stellone nelle condizioni di avere più soluzioni e concedere meno punti di riferimento agli avversari.

Antonio La Rosa

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