Antonino Ragusa, da Giardini Naxos, avrebbe sicuramente preferito bagnare il suo ritorno in serie A in maniera diversa. A causa del suo ingresso al 65esimo minuto della partita tra Sassuolo e Pescara, la squadra emiliana si è vista infliggere dal giudice sportivo la sconfitta a tavolino per tre a zero. Annullato dunque il risultato maturato sul campo: il due a uno che aveva permesso al Sassuolo di guidare la classifica a punteggio pieno, insieme alla Juventus e alle due squadre di Genova.
Il problema, stando alle motivazioni del giudice sportivo, sta nell’invio di una pec, la posta elettronica certificata. «Rilevato che la società Sassuolo – si legge – ha utilizzato in campo il calciatore Ragusa Antonino, tesserato in data 26 agosto 2016, il cui nominativo era stato inserito nella distinta di gara; considerato che l’inserimento di tale nominativo nell’elenco di 25 calciatori non era stato trasmesso alla Lega a mezzo Pec entro le ore 12 del giorno precedente la gara, come tassativamente previsto dalla vigente normativa federale e che tale omissione comporta la sanzione della perdita della gara, delibera di sanzionare la società Sassuolo con la punizione sportiva della perdita della gara per 0-3».
La società del patron Squinzi ha già annunciato che presenterà ricorso. «Abbiamo ricevuto e letto il comunicato ufficiale della Lega calcio serie A. Noi abbiamo adempiuto a tutte le comunicazioni del caso. Riguardo al comunicato si parla di problemi con la Pec. Ora verificheremo. In merito alla documentazione è tutto ok: abbiamo fatto tutto con la massima trasparenza. Ora vedremo cosa non ha funzionato. Probabilmente è stato un problema informatico».
Antonino Ragusa domenica è tornato a giocare in serie A, dopo aver calcato i campi di mezza Italia. Il suo esordio – fugace apparizione per la verità – nella massima serie risale al 31 agosto 2014 in Genoa-Napoli, 1-2. Ma Ragusa, centrocampista con spiccate doti offensive, in questi anni ha mostrato le sue qualità a Pescara, Vicenza, Cesena. E prima ancora con la Reggina, la Salernitana e la Ternana. Entrando in pianta stabile nella nazionale Under 21.
«Inizialmente è stata dura – raccontava un anno fa a MeridioNews – mi mancava tutto: famiglia, amici, luoghi; ti ritrovi solo in mezzo a persone e situazioni del tutto nuove e molto diverse da quelle solite. Poi inizi a vivere la squadra e ti rendi conto che è così che può nascere qualcosa di importante». Nella speranza che quello di domenica sia stato solo un incidente di percorso.
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