L’arte è terapia dell’anima e lo impariamo sin da quando iniziamo a muovere i primi passi. Ed è proprio attraverso il movimento, infatti, che cominciamo a comunicare ancor prima che con le parole. Questo uno degli obiettivi di Ritmi Cosmici, spettacolo – il direttore artistico è Stefano Della Spora – che si terrà sabato 15 ottobre alle 10 al carcere Pagliarelli e che avrà come spettatori speciali i detenuti stessi più un centinaio di esterni che potranno assistere previa prassi di sicurezza.
L’iniziativa si propone lo scopo di donare un assaggio di armonia e bellezza a chi vive l’esperienza della reclusione mediante una serie di performance racchiuse in un unico spettacolo. Si passerà dall’acroyoga all’acrobalance, dalla danza contemporanea a quella afro, dal tango al tai chi fino alla pittura estemporanea che darà forma ai sentimenti del pubblico e degli artisti stessi. Il tutto sarà accompagnato dalle note di un gruppo di musicisti che eseguiranno ritmi e melodie africane per mezzo di strumenti etnici quali l’adungu e la kora.
«Il nostro scopo è tirare su l’umore dei detenuti trasmettendo positività e armonia grazie alla sinergia fra parte strumentale e acrobatica» dice Luigi Mercurio, insegnante di acroyoga Ritmi Cosmici, che aggiunge «sarà uno spettacolo in continua evoluzione in cui la musica dovrà seguire il movimento». Proprio l’acroyoga, nato una decina d’anni fa dalla fusione fra lo yoga, il massaggio thailandese e l’acrobatica soft, sarà una delle discipline corporee protagoniste dell’esibizione. «L’acroyoga è armonia, benessere, respiro – continua il maestro – Si tratta di un’arte molto relazionale che prevede l’ascolto di se stessi e dell’altro, un’introspezione sostenuta dal gioco, non solo di coppia ma anche di gruppo. È una disciplina aperta a tutti, grazie alla quale è possibile sperimentare alcuni allineamenti acrobatici senza particolari prestazioni fisiche». Lo spirito è quello di dar vita ad un momento ludico e di scambio in un’atmosfera di totale serenità e benessere.
«Grazie ai movimenti dell’acroyoga – conclude Mercurio – è possibile accrescere la propria autostima, la fiducia in se stessi e nel prossimo. Si tratta di una disciplina sociale che ha spesso portato alla nascita di nuove amicizie e relazioni durature. Io ho iniziato per caso grazie ad un’amica, poi ho continuato con Francesca (Famà ndr), mia partner acrobatica e nella vita». Proprio questa sua caratteristica, dunque, rende l’acroyoga canale di comunicazione privilegiato e possibile mezzo di espressione anche all’interno delle prigioni: i detenuti possono tornare ad avere piena consapevolezza di sé e riappropriarsi, così, di quell’identità spesso perduta. Tra gli artisti che parteciperanno a Ritmi Cosmici anche la nota fisarmonicista Mari Salvato.
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