L’INTERVENTO DELL’EURODEPUTATA SUI TEMI LEGATI ALLA BATTAGLIA CULTURALE E CIVILE CONTRO IL FEMMINICIDIO
Quella di oggi è una data che deve essere lo spunto, non solo per le riflessioni di una giornata, ma il punto di partenza per nuove azioni nel lungo termine per prevenire e combattere la violenza sulle donne.
Lo ha affermato leuroparlamentare Rita Borsellino, membro della Commissione Libertà e Diritti civili del Parlamento europeo.
Le violenze di genere – ha aggiunto l’europarlamentare – nascono per lo più allinterno delle mura domestiche. Sono figlie di una cultura dellodio, del possesso, della brutalità. Di una cultura che assegna alla donna un ruolo inferiore, marginale. Ne vediamo di continuo, di questi stereotipi, disseminati nelle pubblicità, nei discorsi in famiglia”.
“Questa cultura va debellata – ha sottolineato Rita Borsellino -. In Italia, come nel mondo. Femminicidio è una parola che contiene al suo interno uno sterminio; lo sterminio delle donne uccise per gelosia, per violenze perpetrate per anni, per una follia che la maggior parte delle volte si origina da una lucida accettazione culturale dellinferiorità delle donne. La repressione, comunque, da sola non basta. Come ho avuto modo di apprendere in 20 anni di impegno per la legalità, per contrastare fenomeni così fortemente alimentati da un radicamento culturale nella società occorre fare leva proprio sul livello socio-culturale”.
“LUnione europea – ha concluso Rita Borsellino – porta avanti da anni programmi come Dafne finalizzati a proteggere le donne e i bambini vittime di violenza. Da questi programmi si deve partire per creare una rete di protezione e prevenzione di livello europeo.
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