Rissa tra vigili e senegalesi alla fera ‘o luni Reazione violenta al sequestro della merce

L’attività antiabusivismo dei vigili urbani stamattina è finita piuttosto male alla fera ‘o luni, lo storico mercato quotidiano di Catania. Intorno alle dieci e mezza, alle spalle di Corso Sicilia, nella zona del negozio di elettronica Bruno, è scoppiata una rissa tra gli agenti della polizia municipale e alcuni senegalesi che hanno provato a riprendersi la merce che gli era stata sottratta.

In un primo momento la contesa si è limtata a un acceso scontro verbale, con urla e proteste veementi degli abusivi. «Ho dieci bambini, cosa porto a casa?», urla una donna di origine senegalese prima di allontanarsi con un passeggino. «Anche noi dobbiamo mangiare», prova a difendersi un uomo con una camicia colorata. I vigili urbani, tre dei quali in borghese, faticano a contenere la loro rabbia. Uno degli agenti, vestito con jeans, giubbotto blu e occhiali da sole, scaraventa un asse di legno a terra per la rabbia e il senso di frustrazione. «Ni lassaru suli», grida imprecando in riferimento all’assenza di altri colleghi. Poco dopo arriva un carabiniere, seguito da altri vigili urbani che nel frattempo stavano proseguendo i controlli in una via vicina. Ma la situazione si fa incandescente. Il senegalese con la camicia a quadri colorata afferra una branda e si lancia contro gli agenti. Ne segue una violenta colluttazione, con spinte e cadute rovinose per terra. I vigili circondano l’uomo che, però, viene lasciato andare, portato via da altri membri della comunità senegalese, molto folta a Catania e in particolare nella zona di Corso Sicilia. «Sono cose che succedono ogni giorno», commenta un commerciante che ha assistito alla scena.

Alla fine dell’operazione la polizia municipale sequestra molti passeggini, usati dagli ambulanti per trasportare la merce. Mentre caricano sul furgone gli oggetti, continua tra gli agenti il confronto su quanto successo. «Anche noi – si difende un vigile dalle accuse di un collega – siamo stati presi a colpi di bastone». Il bilancio definitivo della merce sequestrata, secondo quanto comunicato dall’amministrazione comunale è di 120 paia di scarpe, oltre cento tra borse, cinture e foulard, 25 tra giubbotti, camice e magliette che imitavano quelli di marchi noti,  ma anche 4.500 tra cd e dvd contraffatti. Dodici in tutto le strutture su ruote utilizzate per il trasporto sequestrate ai venditori. Le operazioni sono state effettuate anche nella giornata di ieri, 15 maggio.

Salvo Catalano

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