Ieri pomeriggio le cose in piazza Carlo Alberto potrebbero essere andate in modo diverso da come ha ricostruito il Comune. Sull’aggressione da parte di un venditore ambulante senegalese nei confronti di due netturbini e due vigili urbani, costretti a farsi curare all’ospedale Garibaldi a causa di ferite prodotte da cocci di bottiglia, c’è una versione parzialmente diversa. Alcuni testimoni, anche loro venditori di scarpe originari del Senegal, raccontano infatti un’altra storia.
È il primo pomeriggio quando il netturbino Natale Salomone sta pulendo via Puccini, traversa che unisce corso Sicilia a piazza Carlo Alberto. Come sempre soffia via le cartacce rimaste dopo la fine della fera o’luni. A bordo strada vicino al marciapiede si trova il venditore senegalese, sui 32-33 anni, con la sua bancarella. «Un tipo strano, che non ci sta con la testa. E che in passato ha avuto diverbi sia con i vigili, sia con noi stessi». Lo descrivono così i suoi colleghi che condividono ogni giorno quel pezzo di strada con lui. «Stava mangiando un panino e gli arrivavano addosso i rifiuti che il netturbino soffiava via – racconta Alì, che ha assistito alla scena – quello che puliva si è avvicinato e gli ha detto che doveva spostarsi perché lui doveva lavorare». Il senegalese a questo punto avrebbe afferrato la sua bancarella per allontanarsi, non prima di aver insultato l’operatore ecologico. «Gli ha detto: “Sei un ignorante” – spiega Alì – e il netturbino gli ha dato un pugno in testa». Da lì si sarebbe scatenata la rissa. Secondo questa versione quindi sarebbe stato Salomone il primo ad iniziare la colluttazione fisica che si sarebbe rapidamente spostata verso piazza Carlo Alberto. Alla scena avrebbero «assistito alcuni vigili urbani», secondo quanto riferiscono Alì e i suoi amici. Mentre il comunicato del Comune parla di un intervento solo successivo.
A questo punto entra in scena il secondo operatore ecologico, l’autista Gianni Luca. Che, a detta del Comune, sarebbe intervenuto per aiutare il collega. «Ha accelerato e si è lanciato con la macchina pulitrice contro il senegalese, sembrava che lo volesse ammazzare», raccontano invece gli altri venditori ambulanti. È vedendo questa scena che sarebbe intervenuto un gruppo di senegalesi, per portare via il loro conterraneo.
«Lui ha sbagliato a reagire in quel modo – ammettono i venditori – ma è molto grave che un netturbino ha usato il macchinario per lanciarsi contro di lui. Invece si parla solo dell’aggressione da parte di uno di noi. Quando abbiamo visto quella scena, siamo intervenuti per difenderlo. Tu cosa avresti fatto al posto nostro? Gli spazzini sono nostri amici, perché puliscono anche per noi. Non abbiamo mai avuto problemi con loro, siamo qui per lavorare, non per fare bordello».
[Foto di Andrea Mirabella]
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