Rispettabile Babbo Natale, l’ironia si fa musica «Perché chi riesce a ridere sa anche pensare»

«Basta karaoke assistito». È quello che si è ripromesso cinque anni fa Liborio Marchese, musicista e produttore trapanese che ha fondato la Rinoscky Records, e che ogni anno si propone di rendere più irriverente il Natale realizzando brani inediti per omaggiare un periodo di festa tanto atteso da tutti. Parte della tradizione, che si concretizza grazie a un collettivo di musicisti, è anche l’appuntamento nella piccola Misericordia di Valderice, dove ci si ritrova insieme per condividere talenti musicali e la compagnia di buoni amici, parenti e, ovviamente, anche di qualche fan. Una tradizione che continua dal 2013. Ma che quest’anno per la prima volta vede coinvolto, complice una ventennale amicizia, il palermitano Francesco Piras, che presta la sua voce e la sua ironia per l’inedito del 2018. Proveniente dai BiFolk, è uno dei componenti del quartetto Le Matrioske, che dal 2011 sperimenta con successo la formula che unisce le musiche e le danze del Sud Italia a quelle del Bal Folk europeo. Il nome stesso della band è infatti una metafora del gioco di combinazioni e incastri tra popoli e culture. La danza è al centro del loro repertorio, accompagnata sia da composizioni originali che da rielaborazioni di ballate tradizionali.

E ci sarà molto delle Matrioske nell’inedito natalizio di quest’anno, Rispettabile Babbo Natale. Dedicato a una delle figure più amate dai bambini. «La follia mi è venuta una notte agli inizi di quel dicembre, quando io e la mia band, I Triovvio, dopo l’annullamento di una serata in un locale, causa meteo e altre paranoie che non dovrebbero riguardare i musicisti ma i proprietari – racconta Marchese -. Ho trovato ingiusto quello che era successo, ed in verità già da un po’ di tempo mi ero rotto di quella routine e di quel tipo di rapporto malato tra musica, intrattenimento e locali». È questo che lo spinge a realizzare e a puntare su qualcosa che finalmente puntasse su «qualcosa in cui il talento avrebbe trovato opportuno spazio». È così che il suo studio diventa «la casa di tutti gli amici che vogliono passare qualche ora in musica pensando al bello di fare musica». C’è tutto questo dietro i brani che accompagnano i loro Natali, e non solo i loro.

Fino a quello del 2018. «Rino mi ha chiesto a metà novembre di scrivere un inedito per la Rinoscky Family per realizzare il brano natalizio con gli amici che gravitano intorno al suo studio di registrazione ma in maniera originale – racconta anche Piras -. Con Rino abbiamo suonato assieme per 10 anni nei Bifolk, il mio gruppo di musica comica. Quindi lui sapeva bene cosa c’era da aspettarsi dalla mia penna». Francesco Piras, per gli amici solo Ciccio, non può rifiutare questa proposta. E si getta a capofitto in quella che ha tutto il sapore dell’avventura. «Io ho colto l’occasione per poter scrivere questa canzone che vede sparpagliati nel testo alcuni degli stereotipi che si prendono in giro sul web – racconta il palermitano -, quali il vecchietto con il cappello che rallenta il traffico, le infinite ed estenuanti inondazioni di Buongiornissimi caffè, il terrapiattismo senza, però, tralasciare importanti messaggi quali l’amore, la pace e la guerra al razzismo che invece, purtroppo, sono temi che andrebbero affrontati costantemente per i tempi che stiamo vivendo».

Un lavoro affrontato passo passo col sorriso, «perché credo che chi riesce a ridere riesca anche a pensare. La comicità non è affatto materia per stupidi, piuttosto il contrario. Ed è con la comicità e l’ironia che preferisco discutere sui temi caldi», rivela ancora Piras, che ha scritto in un solo pomeriggio testo, linea e accordi. «Mentre il ritornello è stato composto in studio con l’aiuto di Rino, che ha lavorato all’arrangiamento in più fasi. E ovviamente chi veniva a registrare metteva del proprio, la propria creatività al servizio della causa comune». Un lavoro quindi a più mani durato circa tre settimane. «Rino ha lavorato sodo in studio passando le giornate intere davanti al computer per programmare tutto e contemporaneamente venivano girate le immagini che fanno parte del video, opera della compagna di Rino, la polacca Ania Sadlowska e con l’importantissimo ausilio, al montaggio, di Andrea Grillo che hanno passato una notte in studio per completare il tutto».

Silvia Buffa

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