Un altarino votivo meta di generazioni di partorienti: con un’antica immagine di Sant’Agata, realizzato nel prospetto del vecchio ospedale Santo Bambino, lungo via Plebiscito. Alcune centinaia di metri più avanti, quasi nascosta, un’effige all’angolo con via Vittorio Emanuele per ricordare un ragazzino morto durante una processione al periodo della seconda Guerra mondiale. Luoghi in cui ogni anno la vara di Sant’Agata effettuata una sosta, almeno fino all’irrompere della pandemia da Covid-19. E poi le corse del cordone, passando per gli stretti archi della marina, ancora vive nei ricordi dei cittadini. Insieme ad alcuni devoti, all’ex maestro del fercolo Giuseppe Tedaldi e all’attuale capo vara Claudio Consoli siamo andati in giro per la città per raccontare luoghi, voci e tradizioni della festa.
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