Il sisma che ha colpito e ferito la cittadina di Amatrice porta a galla tutte le carenze che affliggono gli edifici pubblici italiani. Anche quelli che ospitano le istituzioni che, prima di tutte le altre, sono deputate alla salvaguardia dell’incolumità pubblica come le questure, le caserme e i commissariati di polizia. A Catania, città tra le più esposte al rischio tellurico, la situazione in cui versano queste strutture è allarmante.
La denuncia non arriva dall’esterno ma dal sindacato di polizia Siap che, tramite il suo segretario provinciale Tommaso Vendemmia, restituisce una fotografia decisamente scoraggiante. «Le sedi dei 18 edifici che compongono l’insieme del patrimonio immobiliare in dotazione alla polizia di Stato sono insicure per gli stessi operatori – spiega Vendemmia – In caso di calamità gli agenti non solo non potranno raggiungere le aree colpite ma rischiano di vedersi crollare addosso il palazzo che li ospita».
Secondo il sindacalista, inoltre, sarebbero molte le questure che non sono dotate di uscite di sicurezza come, per esempio, l’edificio della squadra mobile, del reparto mobile, del reparto prevenzione e della squadra volanti. «Si tratta degli uffici operativi dai quali parte il soccorso pubblico in caso di disastro – continua Vendemmia – e sono quelli attualmente in condizioni peggiori».
A questo problema si aggiunge, secondo il Siap, anche la collocazione geografica delle strutture, estremamente variegata e, per questo, poco idonea alla gestione coordinata dell’emergenza. «In caso di terremoto il personale deve raggiungere i centri di smistamento e di raccolta – spiega il sindacalista a MeridioNews – ed essendo questi disseminati in tutta la città diventa difficile un’azione congiunta. Il reparto volanti, il reparto prevenzione crimine e il reparto mobile, che hanno mezzi specifici per il soccorso (tende da campo, mezzi pesanti, ruspa), dovrebbero essere messi vicini per poter operare al meglio».
Non solo vicini tra loro, ma anche con le altre forze dell’ordine che forniscono il primo soccorso come, tra tutti, i vigili del fuoco. Per questo il segretario del Siap aveva proposto di utilizzare la caserma Sommaruga come edificio unico dei reparti d’emergenza. «L’idea, lanciata dal Siap nel 2010 e percorsa dal sindaco Bianco, non trova però ancora una soluzione operativa – specifica amareggiato Vendemmia -. Nulla da fare anche per la cittadella della sicurezza a Librino, mentre si opta oggi per soluzioni distanti dalla città quale l’Interporto, che – conclude il segretario – appare sempre più illogica allo stesso modo della continua frammentazione degli uffici».
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