Rifiuti urbani, la giunta accelera ma arriva lo stop D’Agata: «Approviamo o decadenza degli organi»

Una nuova seduta di fuoco del Consiglio comunale porta in aula i problemi che, negli ultimi mesi, hanno caratterizzato l’azione amministrativa. Gli interventi dei consiglieri comunali, durante la fase delle comunicazioni, aprono i lavori del senato cittadino denunciando, tra le altre cose, la situazione di stallo in cui si trova la partecipata dei trasporti Amtla condizione delle celle frigorifere del cimitero di Catania, e i mancati stipendi alla cooperativa sociale creditrice del Comune.  Arrivano poi al vaglio dell’assemblea due importanti provvedimenti che riguardano la gestione della spazzatura nella città di Catania: il regolamento per la disciplina dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e l’approvazione del piano comunale di raccolta differenziata, per la quale il sindaco in persona ha chiesto la trattazione d’urgenza. 

Tocca all’assessore al ramo, Rosario D’agata illustrare all’aula i contenuti delle due delibere. Sull’approvazione, in particolare, il membro della giunta conclude il suo intervento con un richiamo che suona più che altro come un ammonimento: «Il nostro obiettivo è quello di estendere l’esperimento della raccolta differenziata a tutti i quartieri. Voglio ricordare che entrambi gli atti deliberativi sono previsti dalla presidenza della Regione e qualora non fossero approvati si procederà all’invio di un commissario e alla decadenza degli organi che non riescono ad approvare, oltre a una sorta di responsabilità contabile». 

Impasse di circa un’ora sulle possibili refluenze contabili, le ripercussioni sul bilancio del Comune, delle misure in analisi. Secondo alcuni consiglieri infatti i documenti sono arrivati in aula con il solo parere della ragioneria generale. Proprio su questo punto Manlio Messina di Fratelli d’Italia ha posto la pregiudiziale, fermando i lavori e chiedendo il parere dei revisori dei conti. Il presidente del collegio Fabio Sciuto, presente in aula, ha glissato sul tema specificando di aver ricevuto le carte soltanto durante la seduta: «L’unica cosa che posso dire è che il collegio prende atto del parere della ragioneria generale». 

Ma l’attesa fa infuriare Alessandro Porto, Con Bianco per Catania, che si è scagliato contro il collega, nonostante i lavori si sarebbero comunque dovuti fermare. L’aula era infatti praticamente deserta, con molte assenze tra i banchi della maggioranza: «Mi vergogno di fare parte di questa assemblea – ha esordito Porto – mettiamo delle caldarroste al centro del consiglio e sospendiamo la seduta, non si può dire trecento volte la stessa cosa». 

L’indecisione sulla necessità del vaglio dei revisori ha portato allo stop imposto dalla presidente del Consiglio Francesca Raciti. Chiusa alle 22.30 la votazione è stata rimandata a stasera quando, probabilmente, si troverà la quadra e si riusciranno a votare i provvedimenti. 

Mattia S. Gangi

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