Rifiuti, trasporti, acqua, servizi sociali in una partecipata Parte il progetto Messina Multiservizi voluto da Accorinti

La Messina Multiservizi, destinata a gestire rifiuti, acqua, sociale e trasporto pubblico, inizia a prendere corpo. Sarà una commissione tecnica, guidata dal segretario generale del Comune, Antonio Le Donne, a studiarne la fattibilità. Compito della nuova partecipata sarà quella di convogliare personale, asset e competenze delle attuali municipalizzate e di riproporne le prestazioni a costi e tariffe inferiori ma con standard qualitativi superiori. Al suo fianco agirà una società multistrumentale, la cosiddetta New-Co, incaricata di gestione e promozione dei finanziamenti comunitari, riscossione dei tributi, controllo e valutazione dei servizi pubblici locali. Oltre che dell’informatizzazione. Tutto dovrà accadere entro la fine di quest’anno.

Per recuperare efficacia, efficienza ed economicità, palazzo Zanca, nell’ambito delle politiche delineate nel piano decennale di riequilibrio, approvato il 2 settembre scorso e rimodulato il 28 febbraio, sta rivedendo le proprie partecipazioni. A indurre all’assunzione di decisioni nette sull’opportunità di mantenere le proprie quote, la Corte dei conti, sezione di controllo, della Regione siciliana e, soprattutto, la legge di stabilità 2015 che prescrive una razionalizzazione e una riduzione entro la fine di quest’anno, soprattutto nell’ottica di eliminare doppioni e partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali. Piano di riordino che Catania, ad esempio, ha da pochi giorni presentato. 

Non a caso, l’esecutivo di Renato Accorinti, lo scorso 31 marzo, ha deliberato o ratificato la dismissione delle quote in consorzio Cespom, Sogepat Srl, Polisportiva Città di Messina, Nettuno Spa e Feluca Spa. Queste ultime tre in liquidazione. In fase di conclusione, la procedura di liquidazione di Messina Sviluppo Scpa. Confermata la presenza nella società di trasformazione urbana Tirone Spa e in Innova Bic Srl.

Le esigenze di razionalizzare e rendere più efficiente l’intero sistema delle partecipate, con l’obiettivo di ridurre i costi e incrementare la qualità dei servizi, secondo la giunta comunale si possono soddisfare con la creazione di un multiutility network. Il nuovo soggetto si chiamerà Messina Multiservizi e dovrà occuparsi in house providing e in maniera unificata del trasporto pubblico locale, attualmente affidato all’Atm, del servizio idrico integrato, appannaggio dell’Amam, della gestione integrata dei rifiuti, di competenza di Messinambiente, già in liquidazione, e di ulteriori servizi che si ritenesse opportuno inserire nell’oggetto sociale. Tra questi, i servizi sociali che, nel triennio 2014-2016, disporranno di circa 50 milioni di euro tra piani di zona, fondi Pac, Pon Metro e finanziamenti europei in genere.

Secondo l’amministrazione sarà possibile conseguire importanti economie di scala grazie alle sinergie commerciali; alla concentrazione dei servizi a carattere trasversale come contabilità, servizi amministrativi, elaborazione buste paga, pubblicità e marketing; al maggior grado di ammortamento degli asset; all’uso congiunto di infrastrutture simili e capacità professionali analoghe; all’abbattimento degli organismi amministrativi e di controllo; alla facilitazione nella mobilità del personale al fine di compensare esuberi e carenze. Servizi migliori a un prezzo più basso, con pacchetti integrati, è il corrispettivo offerto ai contribuenti/utenti.

Messina Multiservizi, si legge nella relativa delibera di Giunta, sempre dello scorso 31 marzo, è considerata «una misura strutturale di rilevante portata strategica a sostegno del disegno di risanamento economico-finanziario del gruppo pubblico locale, prefigurato dal piano di riequilibrio». La fattibilità tecnica, la sostenibilità economico-finanziaria e la attuabilità in termini operativi, in vista della proposta da sottoporre al consiglio comunale, è affidata a una commissione tecnica multidisciplinare, i cui tempi di costituzione non sono precisati, composta da professionalità interne ed esterne. Questa, tra le altre cose, dovrà individuare la forma giuridica più idonea (società di capitali interamente pubblici, azienda speciale…) e predisporre lo schema di atto costitutivo e statuto, il business plan e la ridefinizione delle politiche tariffarie.

Inoltre dovrà assicurare il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e, quindi, il passaggio del personale al momento in forza alle municipalizzate esistenti, il trasferimento degli asset, i processi di liquidazione, la formulazione di avanzate carte dei servizi. Di grande importanza sarà la valutazione della convenienza economica della gestione del settore sociale, così da garantire più qualità nei servizi, la razionalizzazione delle risorse umane, attraverso la riqualificazione del personale, e una maggiore economicità, attraverso l’affidamento diretto.

Al fianco della multiutility opererà la New-Co, a totale partecipazione pubblica, la cui costituzione è stata demandata, lo scorso ottobre, al dipartimento Economato, Provveditorato e Aziende partecipate. La sua funzione sarà svolgere l’attività strumentale alle esigenze istituzionali dei soci pubblici nel settore informatico e telematico, anche qui secondo le finalità del piano anti dissesto. La commissione tecnica potrebbe essere coinvolta pure nella sua costituzione vagliando il suo utilizzo in veste di società multistrumentale.

Fabio Bonasera

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