Nonostante la neve e le basse temperature sono giorni caldi nei Comuni di Maletto e Linguaglossa. Alle pendici dell’Etna sono più di trenta i lavoratori, del settore rifiuti, che reclamano per il mancato pagamento degli stipendi arretrati. A dover fare fronte alla situazione sono la società Ecolandia, che gestisce il servizio di raccolta anche nei centri di Pedara e Randazzo, e le amministrazioni comunali. «Si tratta di una battaglia per la sopravvivenza», spiega Leonardo Leonardi, responsabile dipartimento igiene ambientale Fp Cgil. «Abbiamo persone alle quali manca l’essenziale per vivere – prosegue il sindacalista -. In molti casi non possono mangiare o nemmeno fare la spesa».
Nel piccolo centro di Maletto, l’arretrato sugli stipendi per i 18 lavoratori è di quasi tre mesi. Dopo la giornata di sciopero, svolta ieri, sembra esserci all’orizzonte una soluzione: «C’è l’accordo tra il Comune e l’azienda, così da poter corrispondere nei prossimi giorni le mensilità arretrate». Ancora in divenire la situazione a Linguaglossa. I 13 dipendenti della società hanno indetto un’assemblea di due ore per la giornata di oggi. In agenda però c’è già segnata la data in cui potrebbero incrociare le braccia, quella del 29 gennaio. «Qui ci avviciniamo ormai al quarto mese di arretrati non versati – incalza Leonardi -, pare che l’amministrazione abbia fatto due mandati che adesso speriamo si tramutino in pagamenti».
Le difficoltà per il settore rifiuti non riguardano solo i due centri pedemontani ma l’intero comparto regionale. Diverse le amministrazioni in sofferenza. «Mancano le direttive a livello centrale – spiega il sindacalista della Cgil -. Parliamo di un sistema che ormai è distrutto, con assessori che si susseguono di mese in mese. Insomma un cane che si morde la coda». A prevalere ormai, secondo Leonardi, è «solo il buonsenso e la responsabilità dei lavoratori».
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