I tempi non sono maturi neanche stavolta. A occuparsi della raccolta dei rifiuti nel Comune di Catania sarà, per qualche mese ancora, il raggruppamento temporaneo d’imprese composto dalle ditte Senesi ed Ecocar. Nonostante manchi ancora l’ufficialità, la conferma è arrivata ieri durante una riunione in prefettura. Tenutasi per rassicurare i 105 lavoratori del cosiddetto bacino prefettizio (quelli, cioè, licenziati da altre aziende e in attesa di una ricollocazione) sul loro futuro: da febbraio i loro contratti non sono più stati rinnovati. Già dagli ultimi mesi del 2017 gli operai erano costretti a lavorare a saltare: un mese sì e due no, per non gravare troppo sulle casse di un bando – l’ormai celeberrima gara-ponte – che non ne prevedeva l’assunzione. Adesso, però, sono tutti fermi e non sanno se e quando saranno riconfermati. Nell’attesa, anche loro, che venga pubblicata di nuovo la gara settennale per l’igiene urbana cittadina: l’aggiudicazione del maxi-appalto da quasi 350 milioni di euro – sfumata per tre volte – garantirebbe la loro stabilizzazione.
«Abbiamo saputo in diretta che sta per essere nominato nei prossimi giorni un altro commissario per Senesi, che si occuperà soltanto di Catania», dichiara Giacomo Rota, segretario della Cgil di Catania, che ha partecipato all’incontro con la prefetta Silvana Riccio a Palazzo Minoriti. «I commissari di Ecocar, gli unici presenti in rappresentanza delle ditte – prosegue Rota – si sono detti disponibili a continuare con i contratti a tempo determinato per i 105 del bacino prefettizio». Questo, però, a partire dal prossimo rinnovo della gestione al raggruppamento Sen.Eco.. Le due imprese lavorano nel capoluogo etneo da ormai 302 giorni, in virtù di quel mini-bando fatto tra il Natale del 2016 e l’Epifania del 2017. Una soluzione tampone, in attesa dell’affidamento settennale, che però è andata ben oltre i 106 giorni previsti inizialmente, a cui era possibile sommare fino a due rinnovi. Il secondo dei quali si esaurirà il prossimo 1 aprile: quasi uno scherzo per una città che mantiene livelli di raccolta differenziata perfino al di sotto del dieci per cento.
In mezzo a tutto questo, alle due imprese è successo di tutto: dall’arresto di Rodolfo Briganti, rappresentante legale dell’azienda Senesi, a un incastro di interdittive antimafia (due per Senesi e una per Ecocar) e inchieste della procura di Catania (vedi alla voce blitz Gorgoni). «L’amministrazione comunale ci ha dato una nuova notizia – aggiunge il sindacalista Cgil parlando coi lavoratori – Sta prorogando il contratto di queste aziende oltre il 31 marzo». A mancare, secondo il leader della Camera del lavoro etnea, sono le rassicurazioni della prefettura a proposito dell’impossibilità, per altri lavoratori, di essere inseriti in questo listino prefettizio. In altri termini, se questo elenco venisse aperto ad altri, chi c’è dentro da più tempo rischierebbe di essere scavalcato nelle possibilità di assunzione. «Propongo uno stato di agitazione – arringa Rota – che per il momento sia solo una protesta, fino alla prossima riunione, che dovrà chiudersi con i rinnovi dei contratti a tempo determinato. Se così non sarà, procederemo con azioni di lotta durissime, per esempio un’assemblea permanente da qualche parte».
«Stiamo procedendo con una nuova proroga al raggruppamento Senesi ed Ecocar», conferma a MeridioNews l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata. Secondo il componente della giunta guidata da Enzo Bianco, serviranno ancora alcune settimane prima che il bando europeo per i prossimi sette anni di igiene urbana a Catania venga pubblicato di nuovo. Probabilmente con qualche aggiustamento verso l’alto dell’importo complessivo. Da molte aziende, infatti, la procedura era stata valutata «antieconomica» e, quindi, non conveniente. Ammettendo, però, che l’appalto venga pubblicato prima di aprile e che ci siano imprese disposte a partecipare, sarebbe molto difficile arrivare a un’aggiudicazione prima della scadenza del prossimo trimestre affidato a Sen.Eco.. «Ci sono dei tempi da rispettare, lo abbiamo visto in questi anni», conclude D’Agata. Calendario alla mano, da adesso alle elezioni amministrative del prossimo 10 giugno mancano 88 giorni. Per dirla in altri termini: potrebbe essere il prossimo sindaco di Catania a trovarsi tra le mani la più importante gara d’appalto che un’amministrazione comunale possa bandire.
L’ultimo affidamento di lungo periodo per la raccolta della spazzatura nella città dell’Elefante risale al 2011 (ma la gara era del 2008) e aveva per protagonista il consorzio Ipi-Oikos. Allora il sindaco era l’attuale senatore del centrodestra Raffaele Stancanelli. A metà 2018, cioè dieci anni dopo la stesura dell’ultima gara esitata e sette anni dopo l’ultimo affidamento, la situazione sarà rimasta pressoché uguale. Solo che nel frattempo ci saranno state due elezioni municipali.
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