Il Comune ha fornito a Dusty venti giorni «cuscinetto» all’avvio del servizio di raccolta dei rifiuti. Dal 17 settembre al 7 ottobre non sono state applicate penali di alcun tipo sulla scorta di un accordo tra gli uffici e l’azienda che si è aggiudicata il cosiddetto appalto ponte. Un dettaglio che emerge da una nota protocollata con cui il nuovo direttore dell’esecuzione del contratto Giuseppe Failoni e la direttrice dell’ufficio Ambiente Lara Riguccio rispondono a Matteo Iannitti. L’attivista di Catania Bene comune, pochi giorni prima, aveva protocollato un’istanza per ottenere informazioni sulla raccolta differenziata e, per l’appunto, sulle sanzioni inflitte fino a questo momento a Dusty.
Sul documento si legge che «ogni contratto di appalto prevede una fase di avvio del servizio nel quale, se pur segnalati i disservizi, non vengo applicate le penali e ciò permane fino a quando il servizio entra a regime. Nello specifico ciò è avvenuto a partire dal 7 ottobre». Circostanza che però non è prevista in alcun passaggio del capitolato speciale d’appalto. Dagli uffici della direzione Ecologia rispondono però che si tratta «di una prassi». Oltre che di una «questione di buonsenso». Sarebbe impossibile, secondo i lavoratori di via Pulvirenti, garantire immediatamente un servizio impeccabile. Ci sarebbe un verbale dell’incontro tra la ditta e il Comune in cui questo principio sarebbe stato messo nero su bianco, che però MeridioNews non ha potuto visionare. Frattanto, domani pomeriggio si discuterà di rifiuti in Consiglio comunale, in una seduta straordinaria convocata su richiesta di numerosi consiglieri. Il primo firmatario è il pentastellato Graziano Bonaccorsi.
C’è poi il fronte sindacale che attraversa la sfera dei rifiuti. Tre giorni fa la Cgil Funzione pubblica ha inoltrato una «richiesta urgente di incontro» a Davide Bianchi, amministratore di Energetikambiente, società sub appaltante che ha assorbito parte dei lavoratori in uscita da Seneco, consorzio che ha gestito il servizio fino ai primi giorni di settembre. Sarebbe stata infatti variata la distribuzione delle ore di lavoro dei netturbini, passando da un modello da sei ore per quattro giorni a settimana a uno che prevede quattro ore e mezza per cinque giorni.
Gli operatori avrebbero inoltre ricevuto mandato di cominciare il turno alle cinque del mattino, anziché alle quattro. Piano su cui i cigiellini vogliono veder chiaro. C’è poi la grana del rinnovo del contratto dei lavoratori ex Officine meccaniche ex Sicilcar, circa 30 persone che lavoravano all’autoparco di Pantano d’Arci e che, con la chiusura di quest’ultimo, sono state inglobate nell’appalto di raccolta dei rifiuti. Inizialmente con un contratto da un mese, che va in scadenza i primi giorni di novembre.
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